Magazine Società

Le opposizioni e lo strambo concetto di democrazia all’italiana

Creato il 11 settembre 2011 da Iljester

Le opposizioni e lo strambo concetto di democrazia all’italiana

Quando sento parlare di Premier che si deve fare da parte, quando sento parlare di Governo che deve dimettersi, quando sento parlare di Berlusconi finito, mi viene la nausea. Non tanto perché si tratta di Berlusconi, o perché il Governo in carica è di centrodestra. Quanto perché – nonostante sessant’anni di repubblica e sessant’anni di democrazia – nel nostro paese, la cultura democratica è solo uno spot elettorale. Ha una funzione di propaganda e serve per dare aria alle bocche di sinistra (soprattutto).
Non ci credete? Chiediamoci se negli USA o anche in Francia, o in Gran Bretagna, dove la democrazia – per quanto abbia mille difetti – è una realtà vera, consolidata, le opposizioni hanno mai urlato: Sarkozy deve farsi da parte! Oppure Obama deve dimettersi! O ancora, Cameron e il suo governo se ne devono andare! Certo che no! Neanche sono prese in considerazioni certe assurdità finto-democratiche. Perché in quei paesi, c’è vera democrazia, e chi vince le elezioni governa e chi non le vince fa opposizione. Nel nostro invece c’è solo casino e grande voglia di inciuci e ammucchiate. C’è solo una ridicola parvenza di democrazia.
Ma non è una novità. Se esiste in Italia un partito comunista che oggi si fregia (ossessivamente) del termine «democratico», non è mica un caso. Se oggi quel partito lì, sale un giorno sì e l’altro pure, in cattedra a insegnare agli altri la democrazia, la libertà, e persino le leggi del mercato (!), non è mica un caso. Se il suo segretario, fino a ieri comunista convinto, oggi tifa per le liberalizzazioni (selvagge) non è mica un caso.
Insomma, niente è un caso… Anzi, direi che è quasi scientifico che in Italia ci si riempia troppo spesso la bocca di tutela della cultura democratica, anche quando si pretende – spesso con arroganza e strafottenza – che chi ha vinto le elezioni politiche non termini il proprio mandato elettorale e si dimetta, solo perché lo chiede la («democratica») opposizione, la quale – nella sua alta sensibilità (sempre) «democratica» e per il «bene» di tutti i cittadini – vorrebbe prodigarsi nel fare le grandi ammucchiate, i governi tecnici, insomma qualsiasi tipo di governo, basta che non sia espressione del corpo elettorale. Praticamente la negazione della democrazia!
Non credete che questo sia davvero un curioso quanto stupido (o furbesco, a seconda dei punti di vista) concetto di ordine democratico? Che senso ha, seguendo i ragionamenti di comunisti e opposizioni variegate, andare a votare, eleggere una maggioranza, se poi dopo tre anni (se non dopo due o addirittura uno), il perdente le elezioni invoca le dimissioni del Governo e la nascita di governi alternativi, ridicolarmente definiti e denominati? Che senso ha spendere milioni di euro in tornate elettorali se poi le maggioranze che ci governano sono (o dovrebbero essere) diverse da quelle prescelte attraverso il voto?
Nessun senso, chiaramente. Però esiste una logica. La logica dei politici che non vogliono rendere conto del proprio operato al corpo elettorale o che con il corpo elettorale non vogliono confrontarsi, e che dunque si inventano formule alternative per governare; alternative che non richiedono scelte da parte dei cittadini.
Ecco, questo è il concetto di democrazia in voga nel nostro paese. Una democrazia dove il popolo non è per nulla sovrano, neanche nelle forme e nei limiti della Costituzione. Altrimenti tutti rispetterebbero gli esiti elettorali. Tutti attenderebbero la naturale scadenza del mandato elettorale dell’attuale maggioranza, per rimettersi in gioco e per proporsi come valida alternativa nel futuro governo del paese. E invece, nisba! Tutti lì a gufare e invocare chi nuove elezioni e chi dimissioni irragionevoli finalizzate a mendicare un Governo degli inciuci e delle grandi ammucchiate. E il tutto in un clima di assoluta incoscienza sulle nefaste conseguenze che una crisi di Governo arrecherebbe al già precario equilibrio della nostra economia. E poi questi salgono in cattedra a insegnarci la democrazia? Rido per non incazzarmi…

 

di Martino © 2011 Il Jester 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :