MANCHESTER CITY Voto 7,5: nel primo tempo subisce l’iniziativa del Liverpool, restando compatto e reggendo bene agli attacchi avversari, dopo il gol gioca in scioltezza senza mai andare troppo in affanno. Una partita da grande squadra, compattezza e cinismo.
Hart voto 6: quando chiamato in causa risponde bene, probabilmente l’arrivo di Caballero come concorrente per il ruolo di titolare è uno stimolo in più per fare meglio dopo gli alti e bassi dell’anno scorso
Zabaleta voto 6 +: sfortunato nell’episodio del fortuito autogol il terzino argentino ha offerto la solita prova di sostanza, dimostrandosi prezioso in fase di copertura e leader nei momenti più difficili della squadra.
Kompany voto 6 +: all’inizio soffre un po’ le scorribande di Sterling e Sturridge, ma al momento giusto fa valere la sua stazza e la sua capacità di lettura. Il salvataggio sul tiro-cross di Lambert si rivela fondamentale.
Demichelis voto 6: anche lui nella prima fase di gioco è apparso in difficoltà, ancor più di Kompany a causa dell’elefantiaca lentezza. Alla fine riesce a mantenere la sua posizione in difesa e non commette particolari errori, il che è già una notizia.
Clichy voto 6,5 : si propone con soluzione di continuità, percorrendo con grande intensità la fascia sinistra sia in fase offensiva che in fase difensiva.
Fernando voto 7: poca eleganza tanta sostanza. Il City lo ha preso per questo e “il polpo” si dimostra all’altezza del compito. Da equilibrio alla squadra, recupera palloni, le da e le prende, lottando senza mai tirare indietro la gamba. Incontrista di razza, profilo basso cuore grande.
Yaya Tourè voto 6-: non si segnalano particolari errori nella sua partita ma il centrocampista ivoriano è apparso molto meno brillante rispetto alla macchina da guerra vista lo scorso anno, non riuscendo ad incidere, come invece ci si sarebbe aspettati da uno che l’anno scorso era un Caterpillar.Ha bisogno di ritrovare la condizione migliore.
Nasri voto 6 +: si vede relativamente poco, ma quando tocca il pallone si dimostra sempre in grado di inventare, e al momento giusto incide con l’assist per il 2-0.
Silva voto 6: in campo si vede davvero pochissimo, non riesce a incidere ne in fase di incursione ne di costruzione. Ma se il City è passato in vantaggio è anche merito del suo taglio geniale alle spalle di Gerrard che di fatto ha generato l’azione del gol. Dettaglio non da poco che gli vale la sufficienza.
Jesus Navas voto 6 +: entra al posto di Silva per dare freschezza e confeziona un bell’assist per Aguero. Da li è tutta discesa.
Jovetic voto 8: dopo la brutta stagione dell’anno scorso era dato in partenza ma l’infortunio di Negredo ha rilanciato le sue quotazioni e Jo-Jo non se l’è fatto ripetere due volte. Due gol, uno di puro cinismo e cattiveria l’altro di estro, con un’azione iniziata da un suo splendido tacco smarcante e finalizzata alla grande. Il talento non è mai stato in discussione, serviva solo la chance giusta. E Jo-Jo l’ha sfruttata alla grande.
Fernandinho s.v.: entra per la standing ovation a Jo-Jo, a partita già in ghiaccio.
Dzeko voto 5: non riesce a mettersi in visione per i compagni, gli arrivano pochissimi palloni e quelli che gli arrivano li perde. Non una buona giornata.
Aguero voto 7: entra e al primo pallone toccato dopo pochissimi secondi chiude la partita. That’s all.
Pellegrini voto 7: è sempre stato considerato un allenatore da squadra medioalta, bello da vedere ma non adatto a una big che vuole vincere. L’anno scorso è arrivato al City accolto dallo scetticismo con il fiasco di Madrid ancora fresco nella memoria sportiva. L’anno scorso si è preso una grande rivincita centrando un bel double e scrollandosi di dosso l’etichetta di perdente. Ha a disposizione una grande squadra ed ha dimostrato di averne controllo e consapevolezza.
Sterling, il migliore dei suoi, alla conclusione
LIVERPOOL voto 5,5: nella fase iniziale del match i Reds hanno provato a fare la partita rendendosi più pericolosi degli avversari. Al gol del City, nato da una serie di errori individuali si sono sciolti, risultando scollacciati in fase offensiva e terribilmente confusi in fase difensiva. La stagione è appena iniziata ed è presto per dare giudizi, ma il primo test di rilievo si conclude con una bocciatura, per quanto non totale.
Mignolet voto 6: il City prima dei gol fa pochissimo e lui si fa trovare pronto, sui gol è francamente incolpevole.
Johnson voto 6: i compagni lo cercano, lui si fa vedere sempre, non si propone necessariamente bene tendendo troppo a fermare il pallone, ma comunque ci prova.
Skrtel voto 5: all’inizio appare concentrato, poi subisce il contraccolpo psicologico del gol, andando un po’ in apnea sugli attacchi del City, finendo per farsi uccellare da Aguero in occasione del terzo gol.
Lovren voto 5,5: è arrivato da poco e si vede. Prova a tappare le falle ma non è assolutamente coordinato nei movimenti di coppia con Skrtel e anche lui patisce l’onda d’urto del City. Sicuramente ieri non è stato il giocatore di Southampton.
Moreno voto 5: in fase di propulsione se l’era cavata bene, caparbio e rapido nell’inserirsi. Sul gol di Jovetic però si fa anticipare troppo facilmente, andando con leggerezza sul pallone vagante. Da quel momento non ne prende una.
Henderson voto 5,5: corre in mezzo al campo e ogni tanto prova a dare una mano in fase offensiva, ma i risultati sono modesti.
Gerrard voto 5,5: in mezzo al campo come sempre da geometrie e sostanza, ma si fa infilare come un fesso da Silva e il suo errore è di fatto l’innesco al gol del City. Poi sparisce anche lui.
Allen voto 5,5: sbaglia relativamente poco, ma il suo contributo è tutt’altro che indimenticabile. Prova anonima.
Emre Can voto 5: entra e si fa ammonire subito tanto per far vedere che esiste anche lui. Non il migliore dei debutti.
Coutinho voto 5: il grande assente di giornata. Non è il solito Coutinho e si vede dal fatto che quando è col pallone tra i piedi vaga sulla trequarti senza avere un idea. Non crea ne gioco ne superiorità numerica, di fatto un soprammobile.
Markovic voto 5,5: entra e sembra la mossa giusta perché coi sui guizzi crea scompiglio nella difesa dei Citizens. Poi sparisce.
Sturridge voto 6,5: il migliore dei suoi. Corre sul fronte d’attacco, si batte sui palloni e crea i maggiori pericoli della sua squadra. Confeziona l’assist per il 3-1 andando a prendersi il pallone di prepotenza. E’ l’anima di questo Liverpool, specie dopo la partenza di Suarez.
Sterling voto 6 +: nel primo tempo è un moto perpetuo che dalla fascia al centro prova sempre ad infilare le maglie celesti del City. Cala un po’ alla distanza ma raggiunge ampiamente la sufficienza.
Lambert voto 6 +: tra i subentrati del Liverpool è quello che ha il maggiore impatto, si rende subito pericoloso e propizia l’autogol di Zabaleta. Ha l’occasione del 3-2 ma non riesce ad essere cinico e se ne esce con un ibrido tra tiro e passaggio. Ha comunque il merito di scuotere i reds da un certo torpore.
Rodgers voto 6 -: il Liverpool in campo non era messo assolutamente male, ma nel momento in cui la partita ha preso una brutta piega i Reds sono piano piano spariti dalla gara, non riuscendo a reagire. Ascrivere tutte le responsabilità della sconfitta all’allenatore è un usanza biecamente italiana, probabilmente l’unica vera colpa di Rodgers ieri è stata quella di non osare troppo nel momento del doppio svantaggio, facendo solo dei cambi di struttura senza rischiare il quarto attaccante, ma dargliene colpa in senso universale è drastico. E’ stato fedele alla sua linea, la stessa che ha riportato il Liverpool ad un passo dalla Premier dopo anni. La stagione è ancora lunga, c’è il tempo di recuperare, ma anche la necessità di imparare in fretta il contenuto della lezione di ieri.
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