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Non c'è poesia che tenga dopo quattro settimane densissime di fashionweek perciò, arrivati all'ultimo giorno di Parigi, guardando la collezione di Jacobs per Vuitton la cosa che renderebbe più l'idea per descriverla è "una diarrea (passatemi il termine... ma è un termine come un altro) di pizzo sangallo e tulle". Siamo diventati stramaledettamente coprofagici perché la collezione ci piace e non poco. Il pizzo, inizialmente utilizzato come dettaglio per i colletti giocosi delle camicie, diventa via via sempre più presente fino a diventare tridimensionale con applicazioni di macro margherite colorate su un fondo di pizzo più uniforme. Esso, generalmente usato per doppiare, viene a sua volta doppiato da tulle ed organza: questo ne ammorbidisce i profondi effetti chiaroscurali rendendolo più sfumato e dolce. I colori, vitaminici e succosi, regalano una luminosità abbacinante: giallo tuorlo, pesca, ceruleo, verdeacqua ma anche nero e grigio rendono la collezione varia e dinamica. La vivacità del macro pizzo sangallo non ha pari: costruisce ovunque una dimensione naif, un pò casalinga, ma profondamente intima nonostante l'intenzione di rendere tutto un pò toy. Solo per le giacche in pelle coccodrillata colorata e per le scarpe un accento d'arroganza: tacco stiletto, punta laccata, elementi in metallo e cinturini colorati su collo del piede. Davvero una bellissima prova! 9!