Le pagelle: RODARTE SPRING SUMMER 2013

Gotico, fantascienza, ma anche esotismo e geometrie. Un pò come giocare a tombola... metti la mano nel sacchetto e tiri fuori numeri a caso. Se ti va bene fai tombola e ti porti a casa le 9 euro e 50 che tutti gli amici hanno messo sul banco, se va male ti compri un'altra cartella ed il sacchetto passa nelle mani di qualcun altro. Tombola sicuramente qui non c'è stata, il gioco è inficiato da molti influssi esterni (Balenciaga, Mcqueen, Marni, Katranzou) che hanno penalizzato di molto la partita nonostante alcuni capi siano, sia per le costruzioni adoperate che per la scelta cromatica e l'uso di alcuni materiali, dei veri e propri gioielli. Meglio nel corto che nel lungo, nei piccoli capi come top e maglie dalle spalle quadrate e dai colli duck che ricordano l'universo fantascientifico di Blade Runner, o le gonne trapezioidali, operate e contrastate in un accesissimo color block. Meno interessante il lungo, decisamente kitsch, un pò troppo principessa Aurora in cerca del pianeta perduto. E ancora giacche trappuntate con frange di seta colorata, motivi grafico-botanici, pantaloni traforati, broccati metallizzati e deliziosissime scarpe robot che ricordano molto l'universo Guesquiere di qualche stagione fa. Un cambio di rotta decisamente improvviso che non necessariamente deve essere visto come una mancanza di idee che esplode nello scopiazzamento: le sorelle Mulleavy da tempo ormai erano accartocciate in uno stile che presentava soluzioni che ripetevano sempre e solo se stesse. Si rintraccia una distanza ed un cambiamento che, con tutte le perplessità che generano, non possono che essere benefici. Un sei e mezzo.