E’ finito tutto, per il quinto anno consecutivo è la Montepaschi Siena ad alzare le braccia al cielo a fine stagione. Ma non è certo l’unica squadra che può ritenersi soddisfatta, anche la Bennet ha giocato una stagione superlativa che l’ha portata fino alla finale scudetto ed alla massima competizione continentale.
Non può che essere soddisfatto dei suoi ragazzi Andrea Trinchieri:
“Faccio i complimenti alla Mens Sana. Razionalmente una serie così lunga la vince la squadra più forte e quindi è giusto così. Non posso fare altro che sottolineare un’ennesima grandissima prestazione della mia formazione. A memoria non mi ricordo una squadra che alla quinta sfida, sotto 3 a 1, viene a Siena e gioca questa partita. Abbiamo perso al singolo possesso. Peccato perchè avevamo qualcosa dentro che poteva allungare la serie. Sono veramente orgoglioso di aver allenato questi ragazzi che nella serata dove altri avrebbero pensato a spiagge, mogli, fidanzate o bonus raggiunti, hanno disputato una gara di dedizione e sacrificio al di sopra di ogni aspettativa per chi non è dentro quello spogliatoio. Non posso che ringraziare un gruppo di lavoro. Per vincere bisogna prima perdere: finale di Coppa Italia, finale scudetto, secondo posto in regular season. Il campionato degli altri è nostro di quattro piste sul secondo arrivato. La nostra strada è partita due anni fa. Ci stiamo avvicinando anche se non è ancora abbastanza però fra due mesi si riparte con una nuova stagione e proveremo a fare ancora meglio“.
Contentissimo anche Simone Pianigiani che adesso si dovrà subito ributtare nell’azzurro della nazionale:
“Sono molto molto felice per tutti quelli che hanno contribuito a questa annata straordinaria. Sono onesto, a settembre non avrei mai pensato di vivere una stagione come questa. Addirittura è stata l’annata migliore di sempre a livello di continuità di risultati. Abbiamo avuto quattro operazioni durante l’anno: Lavrinovic (che abbiamo dovuto gestire nei momenti chiave, Hairston, Mccalebb e Kaukenas. Eravamo in riserva di energie, anche per quello che avevamo speso nei momenti in cui eravamo in pochi. Ero molto preoccupato da Cantù, mi ricordava la mia prima Siena, partita con il settimo o ottavo budget del campionato ma capace di battere squadre molto più forti perchè organizzata meglio. Tutta la stagione è stata ottima: abbiamo vinto una Coppa Italia giocando con un solo playmaker. A settembre avevo detto ai giocatori di non guardare alle cose già fatte negli anni passati: avevamo una pagina bianca da scrivere! Ci saremmo giudicati noi per le cose fatte in campo, e poi sono arrivati i risultati grazie alle giocate difensive e di intensità, proprio quelle che ci hanno fatto vincere in gara-5. E’ una vittoria speciale, paragonabile a quella del primo anno: nessuno si aspettava avremmo potuto avere questo tipo di continuità, neanche io, devo essere sincero. Devo ringraziare tutti, ho davvero uno staff eccezionale“.