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Le parole sono importanti

Da Maestrarosalba
Le parole sono importantiLe parole sono importanti, diceva Moretti, nel nostro caso anzi, le parole lasciano il segno. Per meglio dire lasciano il segno a seconda di come vanno a sbattere. C'è il bambino sicuro di sè che, pur accusando il colpo, le parole se le fa scivolare addosso, non se ne cruccia e tira dritto, ma al momento opportuno fa notare che quella parola poco gli è garbata. C'è il bambino che si offende subito e siccome spesso piange ci costringe a chiarire cosa s'intendeva esattamente. C'è poi il bambino insicuro che le parole, specie quelle offensive che suonano come giudizi inappellabili se le mette in saccoccia, ben al riparo da sguardi indiscreti, guarda nel volto in suo interlocutore come a cercare di capire che risposta vuole e incassa. Incassa e conserva. E quelle parole a seconda di chi le ha pronunciate acquistano sempre più valore convincendolo di essere un incapace. Certo accade anche il contrario ci sono le belle parole, ma quelle le prendono tutti e di fronte alle belle parole e alle cattive parole, di fronte ai buoni giudizi e ai cattivi giudizi, sono i secondi che rimangono più nella memoria. Dal nostro vocabolario con i bambini, ma anche dagli adolescenti, dai ragazzi e perfino con gli adulti, doveremmo levare quel "Sei... duro, sei cocciuto, non capisci, sei così, sei cosà". Nessuno è in realtà, e un bambino meno che mai, semmai potremmo azzardare che sa "fare", quindi parlare di comportamenti e non di modi di essere della persona. Ecco allora che possiamo riferici  al saper fare e/o non saper ancora fare, che è poi la caratteristica di chi impara: passare dal fare prima in un modo e poi in un altro.  Ed è nell'attesa di quell'imparare che richiede, pazienza, costanza, da parte di chi impara, non senza enorme sforzo di autocontrollo da parte di chi insegna e guida, sia inteso, che contano le parole. Contano a tal punto che possono far decidere a un bambino, da sole, se è il caso di continuare a sforzarsi d'imparare o se è il caso di lasciar perdere quasi del tutto.
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