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Le perle rare: Anna Moffo sings “Du bist die Ruh”

Creato il 30 gennaio 2011 da Nenet

Anna Moffo

Delicata interpretazione del Soprano Anna Moffo, in questa incisione del 1971 accompagnata al piano da Gerard Moore.

“Du bist die Ruh” è uno fra i più celebri lied di Franz Schubert su testo di Friedrich Rückert dedicato alla poesia, mezzo privilegiato attraverso cui il poeta accede all’infinito. Essa è pace, quiete, desiderio e suo appagamento.

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Du bist die Ruh,
Der Friede mild,
Die Sehnsucht du
Und was sie stillt.

Ich weihe dir
Voll Lust und Schmerz
Zur Wohnung hier
Mein Aug und Herz.

Kehr ein bei mir
Und Schließe du
Still hinter dir
Die Pforte zu.

Treib andern Schmerz
Aus dieser Brust!
Voll sei dies Herz
Von deiner Lust.

Dies Augenzelt,
Von deinem Glanz
AIlein erhellt,
O füll es ganz!

TU SEI IL RIPOSO.

Tu sei il riposo,
l’amabile pace,
la nostalgia
e ciò che l’appaga.

Io dedico a te,
colmo di piacere e dolore,
come dimora
i miei occhi e il mio cuore.

Vieni da me
e chiudi
silenziosamente dietro di te
la porta.

Porta via ogni dolore
da questo petto!
Sia pieno questo cuore
della tua gioia

Questo tempio degli occhi
dal tuo splendore
soltanto rischiarato,
Oh! Riempilo interamente!

Anna Moffo1

BIOGRAFIA (fonte Wikipedia)

Anna Moffo (Wayne, 27 giugno 1932 – New York, 9 marzo 2006) è stata un soprano e attrice statunitense di origine italiana, famosa anche per la sua avvenenza.
Nata da genitori italiani, nel 1955 vinse una borsa di studio Fulbright e poté recarsi a studiare al Conservatorio Santa Cecilia a Roma; in quello stesso anno debuttò nel ruolo di Norina nel Don Pasquale di Gaetano Donizetti a Spoleto.
L’anno seguente cantò nel ruolo di Cio-Cio-San in una versione televisiva della Madama Butterfly di Giacomo Puccini, prodotta per la RAI da Mario Lanfranchi, che divenne suo marito nel 1957. Nello stesso anno debuttò alla Scala, al Festival di Salisburgo e all’Opera di Stato di Vienna (in quest’ultimo teatro nel Falstaff di Giuseppe Verdi diretto da Herbert von Karajan). Sempre per la televisione interpretò Lucia di Lammermoor.
Continuò a esibirsi a Vienna fino agli anni settanta, interpretando Gilda nel Rigoletto di Verdi, Manon nell’opera di Massenet, Marguerite nel Faust di Charles Gounod, Micaela nella Carmen di Georges Bizet, Mimi ne La bohème di Puccini, Violetta ne La traviata di Verdi. Particolare successo ebbe la sua interpretazione di Amina ne La sonnambula di Vincenzo Bellini.
Esordì al Metropolitan Opera di New York nel 1959 nel ruolo di Violetta, e vi ritornò nella stagione 1960-1961 per interpretare Gilda nel Rigoletto, Adina ne L’elisir d’amore di Donizetti e Liù nella Turandot di Puccini (con Birgit Nilsson e Franco Corelli).
Grazie anche all’avvenenza, ottenne diverse scritture cinematografiche, non solo in film-opera, ma anche in film tout-court, come La battaglia di Austerlitz (1960) con Rossano Brazzi, La serva padrona (1962), con la regia del marito Mario Lanfranchi, Ménage all’italiana (1965) con Ugo Tognazzi, Il divorzio (1970). Nel 1969, una scena nel film Una storia d’amore, in cui sembrava apparire nuda, provocò un certo scandalo, ma Moffo dichiarò poi che in quella scena non era completamente senza vestiti. Nel 1970 offrì però un mezzo nudo nel giallo italiano Concerto per pistola solista, di Michele Lupo.
Divorziò da Lanfranchi nel 1972 e nel 1974 sposò l’ex dirigente della RCA Robert Sarnoff, del quale rimase vedova nel 1997. Verso la fine degli anni settanta interpretò ruoli verdiani più drammatici, come Leonora ne Il trovatore e Lina in Stiffelio, ma la carriera di cantante, se pur poco più che quarantenne, poteva considerarsi conclusa, anche a causa di un’attività molto intensa (all’apice della popolarità era arrivata a cantare in un anno ben 12 nuovi ruoli) che aveva provocato un progressivo deterioramento vocale: nel 1976 la sua interpretazione di Violetta al MET fu accolta piuttosto freddamente.
La sua popolarità fu grande soprattutto in Italia. Ha all’attivo una considerevole discografia. Negli ultimi anni di vita combatté con un cancro al seno, spegnendosi all’età di 73 anni.

Repertorio

Giuseppe Verdi
La traviata (Violetta)
Stiffelio (Lina)
Il trovatore (Leonora)
Falstaff (Nannetta)
Rigoletto (Gilda)
Luisa Miller (Luisa)

Giacomo Puccini
La bohème (Mimì, Musetta)
La rondine (Magda)
Tosca (Tosca)
Manon Lescaut (Manon)
Madama Butterfly (Cio-cio-san)
Turandot (Liù)

Gaetano Donizetti
La figlia del reggimento (Maria)
Don Pasquale (Norina)
L’elisir d’amore (Adina)
Lucia di Lammermoor (Lucia)

Giovan Battista Pergolesi
La serva padrona (Serpina)

Wolfgang Amadeus Mozart
Le nozze di Figaro (Susanna)
Don Giovanni (Donna Anna)

Léo Delibes
Lakmé (Lakmé)

Vincenzo Bellini
I puritani (Elvira)
La sonnambula (Amina)

Jules Massenet
Manon (Manon)
Thaïs (Thaïs)

Charles Gounod
Faust (Marguerite)
Romeo e Giulietta (Giulietta)

Ruggero Leoncavallo
Pagliacci (Nedda)

Italo Montemezzi
L’amore dei tre re (Fiora)

Georges Bizet
Carmen (Micaela, Carmen)

Jacques Offenbach
I racconti di Hoffmann (Stella, Olympia, Giulietta, Antonia)
La Perichole (Perichole)

Christoph Willibald Gluck
Iphigénie en Aulide (Iphigénie)
Orfeo ed Euridice (Euridice)

Claude Debussy
Pelléas et Mélisande (Mélisande)

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