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Le persone omosessuali sono dei buoni genitori?

Da Quipsicologia @Quipsicologia

Rispondo subito alla domanda del titolo: sì, le persone omosessuali possono essere dei buoni genitori, nel senso che l’essere buoni o cattivi genitori non dipende dall’orientamento sessuale né dall’essere donna o uomo ma da come si è, da soli e in coppia, e da quello che passa nella relazione col proprio figlio.

Le persone omosessuali possono essere dei buoni genitori

Sono queste le conclusioni cui giunge un recente documento dell’American Academy of Pediatrics. Non è un documento basato su opinioni personali o ideologie, ma costruito sulle numerose ricerche sull’argomento, condotte negli Stati Uniti e in Europa nel corso di trent’anni. Dice l’American Academy of Pediatrics, sono molti i fattori che possono ostacolare un sano sviluppo psicologico di un bambino, ad esempio la povertà, il divorzio, la depressione di un genitore, l’abuso di sostanze da parte di quest’ultimo, la violenza domestica, ma l’orientamento sessuale dei genitori non rientra tra tali fattori.

Trent’anni di studi rilevano come le risorse sociali ed economiche di una famiglia e la forza delle relazioni tra i suoi membri siano elementi molto più importanti dell’orientamento o del genere  sessuale dei genitori nell’influenzare il benessere e lo sviluppo dei figli.

Le persone omosessuali possono essere dei buoni genitori

Bambini e adolescenti cresciuti da genitori omosessuali hanno un funzionamento emotivo, cognitivo, sociale e sessuale analogo a quello di bambini e adolescenti cresciuti da genitori eterosessuali. Il loro benessere dipende dalla qualità delle relazioni che hanno con i loro genitori, dalla sicurezza e competenza educativa di questi ultimi e dalla presenza di un sostegno sociale ed economico per la famiglia e non dall’orientamento o dal genere sessuale dei genitori.

Nei cento e passa studi cui fa riferimento l’American Academy of Pediatrics, le variabili misurate sono state diverse: autostima, depressione, ansia, inserimento a scuola, rendimento scolastico, comportamenti problematici. E in tali variabili non si sono evidenziate differenze tra bambini e adolescenti allevati da coppie omosessuali e bambini e adolescenti allevati da coppie eterosessuali.

Già l’American Psychological Association nel 2008 rispondeva così alla domanda se le persone omosessuali possono essere dei buoni genitori:

la scienza sociale ha mostrato che le preoccupazioni che spesso nascono dinanzi a genitori lesbiche o gay sono basate su pregiudizi e stereotipi relativi alle persone omosessuali e sono infondate. Nell’insieme, la ricerca indica che i bambini di genitori lesbiche e gay non sono diversi dai bambini con genitori eterosessuali quanto a sviluppo, adattamento o benessere complessivo.

In modo analogo, si era espressa l’Australian Psychological Society.

Sembra la scoperta dell’acqua calda, lo so, ma vale la pena ribadirlo, visto che in Italia un politico come La Russa si è recentemente opposto all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, sostenendo che si tratterebbe di una limitazione del diritto dei bambini di “poter godere dell’affetto di persone di sesso diverso, cosa che dà equilibrio”: un figlio cresce bene quando è amato da entrambi i genitori ed entrambi i genitori si impegnano nella responsabilità della sua educazione e del suo accudimento e godono del supporto di una rete sociale ed economica. L’orientamento sessuale o il genere sessuale dei genitori non c’entrano.

Per approfondire

American Psychological Association (2008). Answers to your questions: For a better understanding of sexual orientation and homosexuality.

Australian Psychological Society (2007). Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender (LGBT) Parented Families.

Ellen C. Perrin E.C., Siegel B.S. & the Committee on Psychosocial Aspects of Child and Family Health (2013). Promoting the Well-Being of Children Whose Parents Are Gay or Lesbian. Pediatrics, 131(4):e 1374-83. Epub 2013 Mar 20.

Photo credit: Simon Howden

Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, è responsabile dell’area prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza per l’associazione PreSaM onlus. Nell’ambito dell’educazione alla salute e della peer education, ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.

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