Nei giardini antichi le piante più coltivate erano proprio le erbe utili cioè alimentari, medicinali e aromatiche. L’esempio più noto è rappresentato dal “giardino dei semplici” presente in tutti i monasteri. In piena terra negli orti o in grossi vasi nei chiostri, i frati coltivavano tutte le piante da cui ricavavano i componenti base per essenze, unguenti, balsami, sostanze medicinali per la farmacia e aromi per condire e conservare i cibi.
Naturalmente lo spirito pratico che guidava i religiosi in questo tipo di coltivazione non escludeva il piacere di stuzzicare i sensi. Tanto che le erbe più profumate e quelle che emanavano le fragranze intense venivano piantate sui bordi dei vialetti, in modo che sprigiovassero il loro aroma quando i frati le strusciavano con l’orlo mentre passeggiavano meditando. Ma che fantasia stamattina,sarà perchè oggi è carnevale comunque proseguo parlandovi delle piante aromatiche. Esse raccolgono tutte le caratteristiche che rendono interessanti una pianta: hanno belle foglie, fioriture decorative e sono profumate. In più, molte di loro, si possono anche mangiare. Per questo motivo dovremmo usarle più spesso nella composizione di un terrazzo o di un giardino. A volte proprio non sappiamo come abbellire i balconi più piccoli, quelli dove dobbiamo accontentarci di una sola fila di vasi appesi alla ringhiera o quelli in cui lo spazio da riservare al verde è solo una lunga fioriera. Sono questi i casi in cui possiamo ricorrere agli “aromi”, accostati magari a piante da fiore, per aggiungere colore e profumi in ogni stagione. Per ottenere un balcone sempre verde ricorriamo a timo, mirto, salvia, rosmarino, santolina, elicrisio, alloro e lavanda. Può accadere che, nelle annate in cui l’inverno è particolarmente rigido, gli steli non legnosi di queste piante siano bruciati dal gelo ma non dobbiamo preoccuparci, perché ricresceranno in primavera. Anzi, per mantenere le piante sempre giovani e compatte dobbiamo potarle spesso. Il timo, addirittura, richiede un trattamento di bellezza più drastico: un paio di volte nel corso della bella stagione facciamo quindi una potatura più decisa, tagliando tutta la pianta a pochi centimetri d’altezza. I rametti potati possiamo consumarli freschi oppure farli essiccare, per conservarli poi in sacchetti di carta o in vasi di vetro.Non facciamoci però condizionare solo dal desiderio di un balcone sempreverde, perché rischiamo di rinunciare al piacere di altri profumi, talvolta molto particolari e intensi. Soltanto di basilico esistono varietà che profumano di limone, liquirizia, chiodo di garofano, cannella e, ovviamente, sfumature diverse di aroma classico. Poi ci sono le molte varietà di menta che differiscono per forma e aspetto della superficie delle foglie e tipo di aroma, la melissa con suo profumo di limone, la maggiorana con la sua fragranza insieme fresca e dolce.Nelle regioni più calde, dove le gelate sono assenti e lo spazio lo consente, possiamo coltivare le aromatiche con una collezione di pelargoni odorosi. Realizzeremo così uno gradevole spazio verde riservato al piacere dei sensi.
E parlando ,in conclusione di profumi,un saluto a tutte le donne e buon giardinaggio a tutti.