Stamattina stavo seduto nel mio bus imbottigliato nel traffico e pensavo che secondo me non dura. Il mondo cosi’ com’e', intendo.
Tutta questa gente che esce di casa la mattina e sale in macchina per andare in centro. A far soldi, a creare nulla. Che senso hanno, che senso abbiamo? Diamo via le nostre giornate seduti davanti ad un computer, in cambio di soldi. Ci indebitiamo per tutta la vita in cambio di quattro muri che ci sopravviveranno. Ci riproduciamo per dare tutto a figli che un giorno diventeranno come noi, forse ancora piu’ schiavi di noi. Che senso abbiamo?
Quanto ancora potremo continuare con questo stile di vita da sanguisughe? La maggior parte del mondo e’ indebitato, crea inquinamento, rifiuti, succhia risorse. Stiamo andando per i sette miliardi di abitanti, ormai siamo come le locuste. In India e in Africa non hanno neanche gli occhi per piangere ma si riproducono come conigli. Il mondo ricco e’ sempre piu’ marcio, sempre piu’ corrotto. Che senso hanno le democrazie sviluppate? Che senso ha l’India?
Il mio bus e’ stipato di studenti delle scuole private, con le loro divise con lo stemma in bella mostra. Giocano con iphone da centinaia di dollari come noi giocavamo coi nintendo a cristalli liquidi da 10mila lire. Poi quando sale un anziano, scattano in piedi e lasciano diligenti il posto. Sono i bravi ragazzi della nuova societa’, quelli che dai 18 anni inizieranno a ubriacarsi ogni sacrosanto fine settimana. Sono uno la fotocopia dell’altro. Che senso hanno?
Guardo fuori dal finestrino. Di fronte a me la baia di Sydney, con le case da milioni di dollari fronte oceano, una accanto all’altra. Penso che chi ci vive dev’essere contento, soddisfatto. Anche no: mi basta guardare me stesso, vedere come a ogni scatto di carriera guadagno di piu’ ma divento piu’ tirchio, piu’ affamato. E allora penso che forse anch’io non ho tanto senso, in fondo. Che senso hanno le ville in riva all’oceano?
Non avete anche voi questo presentimento che fra poco si scatena una guerra mondiale e chi s’e’ visto s’e’ visto?