Eccoci alla fine del menù, il dessert, che andrà a caratterizzare i segni dello Zodiaco che hanno in comune l’elemento Acqua: Cancro, Scorpione e Pesci.
Il Cancro rappresenta i frutti maturi, lo Scorpione la semina ed i Pesci l’ultima fase della vita sotterranea. E’ curioso come, nelle tre decadi o gradi (1-10°, 10-20°, 20-30°) ovvero gli spicchi occupati dal Sole durante il percorso dello Zodiaco, che contraddistinguono differenti parti del corpo, i primi due segni d’acqua hanno a che fare con il cibo (Cancro, stomaco e ventre; Scorpione, intestino e retto) inteso nella sua valenza più profonda ovvero assaggiato, degustato, cercato avidamente o rifiutato, assimilato, trattenuto ed infine espulso. Aspetti poco cool ma pur sempre da tenere in considerazione.
Come sarà il 2016 per i segni d’Acqua? Una parola sola: rinascita. Una vera e propria maieutica che è più di eliminare i rami secchi (Saturno vi ha messo a dura prova negli ultimi due anni) o raccogliere i frutti di faticose semine. E’ cambiare pelle, anche faticosamente. E fare spallucce se il mondo non è pronto. Voi, invece, si.
La frase dell’anno per i Cancro: “Un’emozione particolare nel veder ergersi sul mare i vecchi muraglioni di Bisanzio e drizzarsi nel cielo la cupola e i minareti di Santa Sofia” (Marella Agnelli).
Emozionante, vero? E’ meglio che vi abituate. Nettuno dona intuito mentre Giove promette fortuna sul lavoro e nello studio (mai considerarsi imparati!) e la vostra sensibilità, per una volta, non si rivolterà contro. Lo sapete anche voi che siete i rododendro dello Zodiaco, vero? Prendete l’agenda e segnatevi due periodi: dal 9 gennaio al 17 febbraio qualche difficoltà colpo di coda del 2015 potrebbe impensierirvi e dal 31 luglio al 9 settembre quando vi capiteranno occasioni irripetibili per quanto riguarda il lavoro. E poi segnate una data a caso lungo il mese del vostro compleanno. Per sposarvi.
La frase dell’anno per gli Scorpione: “- Quando tempo – dirai. – Come va – chiederai. – Bene, quando ti vedo” (Daria Menicanti).
Amore, passione, sensualità. Ma anche fascino magnetico. Segna anche che sarai lucido, lungimirante, astuto. Ebbene si, finalmente è il vostro turno e il 2016 sarà un anno ricco di successi e novità, grazie a Giove, a Plutone e soprattutto a Nettuno, che vi osserva amorevolmente dall’amico Pesci. Anche per te d’obbligo l’agenda: dal 9 gennaio al 13 febbraio potrebbe essere una buona idea battere i pugni sulla scrivania e guardare fisso negli occhi il capo. Non ti resisterà. Mentre dal 14 febbraio al 12 marzo vola basso: qualcuno pronto a farti lo sgambetto c’è sempre. Ma superato questo periodo lo infilzerai con un transpallet.
La frase dell’anno per i Pesci: “Ora, come sempre, è presto. La luce vola con le sue api. Lasciatemi solo con il giorno. Chiedo il permesso di nascere” (Pablo Neruda).
Ricordate la maieutica? Perfetto, riprendete in mano i libri di filosofia e ripassate Socrate, vi aiuterà a non abbassare lo sguardo dinnanzi a Saturno, che cercherà in tutti i modi (come nel 2015) di mettere i sogni alla prova della realtà. Il vostro segno è il più completo: racchiude in sé tutte le caratteristiche dei segni che lo precedono, la vostra magica sensibilità deriva proprio da questo. Nettuno, vostro governatore, il più misterioso e pericoloso tra tutti, vi lascia generosamente in usufrutto il suo tridente, con cui pescate nel mare della vita le buone occasioni e visto che siete in due dove non prende il primo ci riesce sempre il secondo. Basterà quindi che entrambi i pesci (sarebbe utile ogni tanto decidere comunque un’azione comune) raccolgano il guanto della sfida e non ce ne sarà per nessuno. E ringraziate Marte nello Scorpione che guiderà la vostra rinascita. Come la Fenice.
Quale proposta a chiusura del menù e del 2015? Dessert, naturalmente, ma non troppo sofisticato, i prodromi di un dessert, ecco. L’ispirazione è tutta marina, direi isolana in quanto non c’è niente come un’isola che possa spiegare le contraddizioni dei segni d’acqua, così immersi nel liquido amniotico della vita e così ritirati in loro stessi e nella loro solitudine, come i pastori corsi e sardi. Entrambe le isole (e di una parte della Sardegna ve ne parlerò fra qualche giorno) sono belle, crocevia di storie e di uomini, dai menù contaminati e dalla natura mozzafiato. Ed ho scelto la Corsica, con questo dolce semplicissimo a base di ricotta di capra, vestito a festa dai profumi delle spezie, per i ricordi che ancora mi emozionano, donati anni fa da una delle immersioni più belle, al largo di Lavezzi, dove mi sono sentita davvero un tutt’uno con l’elemento acqua, circondata da Cernie lunghe come me, che mi rubavano placide il pesce dalle mani.
Fiadone, dolce corso con ricotta di capra o “Brocciu"
Il Fiadone è un tipico dolce che giunge nelle nostre cucine dalla Corsica, facilissimo da preparare e da offrire anche come merenda salubre e golosa. Si può aromatizzare ulteriormente utilizzando un alcolico (un paio di cucchiai e diminuendo la quantità di succo di limone ad un cucchiaio) di vostro gusto come grappa, brandy, marsala anche se, secondo me, con il Calvados, diventa regale.
Un consiglio circa lo zucchero a velo? Con l’aiuto di un buon frullatore (=buon motore) è possibile polverizzare lo zucchero semolato unendo la parte esterna essiccata della bacca della vaniglia. Profumo intenso anche senza gli “aromi naturali”.
Dosi per 4-6 persone
Portata: dessert
Difficoltà: semplice
Preparazione: 20’
Cottura: 40’
Ingredienti
250 g ricotta freschissima di capra
80-100 d di zucchero semolato (è meglio sentire il gusto della ricotta che quello dello zucchero)
1 cucchiaino di fava Tonka grattugiata
3 uova bio
la scorza grattugiata e il succo di un limone bio
Preparazione
Accendere il forno a 200° statico.
In una ciotola lavorare la ricotta con una spatola unendo la fava tonka, la scorza di limone e il succo.
Montare i tuorli con lo zucchero e gli albumi a neve ferma.
Unire la crema di ricotta ai tuorli montati ed infine aggiungere gli albumi con movimenti delicati, dall’alto verso il basso, sempre aiutandosi con una spatola.
Coprire con carta forno bagnata e ben strizzata una teglia quadrata piccolina o uno stampo con cerniera dal diametro max di 20 cm.
Infornare, abbassare la temperatura a 180° e cuocere per 40’, fino alla doratura della superficie.
Sfornare, far raffreddare e servire spolverando di zucchero a velo.
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