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Le prime fanzine italiane sul gdr

Creato il 11 dicembre 2010 da Willoworld

LE PRIME FANZINE ITALIANE SUL GDREra la fine degli anni ’80 e in Italia su Dungeons and Dragons c’era poco o nulla. A parte la scatola rossa, l’expert e qualche avventura, tutto ciò che arrivava nei negozi specializzati (che si contavano sulle dita di una mano) era in inglese, che all’epoca si masticava appena.

In quel periodo a Firenze girava una fanzine molto undrground che per un po’ fu fonte di grande ispirazione per il gioco del mio gruppo. Si chiamava Spellbook, e conservo ancora i primi sette numeri (anche se non credo ne siano usciti altri). Gli autori introducevano delle varianti alle regole molto interessanti, e proponevano campagne di gioco, nuovi mostri e tante idee da mettere nelle proprie avventure. “Avventurieri in Erba” era ad esempio una rubrica molto carina sulle proprietà delle erbe, argomento completante assente nella prima versione di D&D.

LE PRIME FANZINE ITALIANE SUL GDR
Nel primo numero comparivano due nuove classi, una ispirata al signore degli anelli (l’Halfing Malefico, ovvero Gollum) e l’altra al famoso fumetto di Moebius “Arzack”. L’approccio della fanzine era abbastanza ironico, ma servì a farci capire che eravamo liberi di sperimentare quanto volevamo. Come molti giocatori alle prime armi, anche noi prendevamo le regole del gioco in maniera troppo rigida. Spellbook ci aiutò a capire che le regole potevamo tranquillamente adattarle ai nostri bisogni.

Prima dell’avvento della Stratelibri, che monopolizzò il GdR italiano per tutti gli anni ’90, ci furono diversi episodi sulla scia di Spellbook. Tra il mio vecchio materiale di gioco ho ritrovato il terzo numero di The Scroll, fanzine di Milano con vedute decisamente più larghe. In questo numero non si parlava solo di D&D ma anche di Merp e del Richiamo di Cthulhu, in un tempo in cui non erano stati ancora tradotti.

LE PRIME FANZINE ITALIANE SUL GDR
Non una semplice fanzine autoprodotta ma una vera e propria rivista fu Rune, uscita nel dicembre del 1990. Quasi cento pagine, copertina a colori e un occhio di riguardo per l’impaginazione dei contenuti; insomma, anche se ne uscirono solo una manciata di numeri, Rune fece capire che la strada per una rivista italiana sul gioco di ruolo era spianata. Bastava soltanto investire un po’ di moneta, e i lettori avrebbero risposto.

La Stratelibri fece il resto. Excalibur è stato senza dubbio il giornale italiano sul Gdr più importante,  un ottimo prodotto e un eccellente strumento di gioco. Fu il Dragon nostrano, nulla di meno.

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Fonte: Storie di Ruolo

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