Ogni “prima volta” è sempre accompagnata da un ricordo particolare, bella o brutta non si dimentica facilmente perché l’aspettativa e il vissuto hanno avuto quel “certo non so che” che si imprime nella memoria. Così è stato anche per il mio primo paziente.
Papà di un amico, quando entrò in quello che era (ormai dovrei dire “fu”) il mio primo studio, mi guardò un po’ interdetto e mi disse: “Mi danno fiducia i medici giovani”, gli risposi: “Mi auguro che sia davvero così, perché oggi lei inaugura il mio studio”.… si fece una bella risata e iniziò la mia visita e la nostra lunghissima chiacchierata.
Nel corso di questi dieci anni ci siamo rivisti per qualche controllo, ho avuto modo di conoscere anche altri membri della sua splendida famiglia e con lui, ottantenne di una signorilità e di un eloquio fuori dal consueto, abbiamo sempre ricordato il nostro primo incontro sorridendo delle nostre inquietudini di allora.
Mi mancherà il non poter più ascoltare e salutare il signor Pasquale, perché con lui ho condiviso un momento irripetibile della mia vita e questo ha creato un ricordo speciale… il ricordo di un inizio.
Tonia

