Flash mob di Legambiente questa mattina, sotto la sede del Consiglio Regionale e del Comune di Torino: “Servono nuove ed efficaci misure antismog”. L’associazione chiede alla Regione di istituire un tavolo permanente sul tema della qualità dell’aria. Le proposte per il nuovo piano regionale: mobilità nuova, efficienza energetica, verde in città.
“La pesante situazione d’inquinamento di questi giorni è la diretta conseguenza di politiche antismog gravemente insufficienti. Al Piemonte serve subito un nuovo e coraggioso piano regionale antismog e al tempo stesso azioni immediate da parte dei sindaci, primi responsabili della salute pubblica”.
Questo l’appello lanciato da Legambiente questa mattina a Torino con un doppio flash mob, prima sotto la sede del Consiglio Regionale piemontese e poi sotto il Comune di Torino, per spronare entrambi i livelli istituzionali, regionale e comunale, a mettere in campo misure adeguate alla gravità della situazione riguardante l’inquinamento dell’aria. Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato:
“È importante che la Regione acceleri l’iter di stesura e approvazione del nuovo piano regionale antismog e che questo sia ambizioso e concreto, oltre che integrato con le altre politiche e pianificazioni delle diverse direzioni regionali, in particolar modo con il settore dei trasporti, delle infrastrutture, dell’urbanistica e delle politiche industriali”.
Per Legambiente la vera sfida per combattere lo smog si gioca nelle città, partendo da trasporti e mobilità urbana, fonti principali di inquinamento. Nel documento “Cambiamo aria“, presentato il 16 maggio, troviamo le proposte dell’associazione per il nuovo piano regionale sulla qualità dell’aria:
“Per muoversi in modo sostenibile dentro le città è indispensabile progettare i nuovi spazi urbani e riadattare quelli esistenti in modo che siano facilitati gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Devono replicarsi in modo capillare le zone 30 nelle aree residenziali, estendendo inoltre il limite dei 30 km orari in tutto il territorio cittadino ad eccezione delle grandi vie di scorrimento. Vanno aumentati i posteggi per le biciclette, soprattutto nei luoghi di interscambio con i mezzi di trasporto utilizzati dai pendolari, così come vanno costruiti e resi appetibili i posteggi di interscambio alle porte della città”.
Per reperire le risorse necessarie Legambiente propone di inserire l’obbligo di destinare alla mobilità ciclabile almeno il 15% dei proventi delle multe destinati alla sicurezza stradale e almeno il 10% dei proventi delle sanzioni ad interventi di moderazione del traffico.
Flash mob di Legambiente sotto la sede del Consiglio Regionale – da Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
“Nel chiedere uno sforzo ai cittadini affinché cambino le loro abitudini di spostamento è indispensabile un incremento dell’offerta dei mezzi pubblici, che hanno visto in questi anni una sostanziale riduzione in termini di risorse e di offerta, sia a livello urbano che extraurbano. È necessario tornare ad investire sul trasporto pubblico per i pendolari, a partire da quello ferroviario, utilizzato quotidianamente da migliaia di persone. In Piemonte dal 2010 ad oggi sono stati effettuati tagli complessivi del 7,5% al servizio e sono state soppresse ben 14 linee; la conseguenza è che ci sono 33 mila persone in meno ogni giorno sui treni piemontesi. Anche in periodo di crisi economica il problema non è l’assenza di risorse ma la loro allocazione: l’investimento regionale per il trasporto ferroviario regionale, pari allo 0,4% del bilancio, dovrebbe essere almeno del 5%, e mentre resta carente l’offerta dei mezzi pubblici si continua ad investire in grandi opere, strade e autostrade. Questa tendenza va assolutamente invertita”.
Secondo Legambiente, anche il settore energetico e di gestione del calore può dare un contributo significativo alla riduzione dell’inquinamento in Piemonte:
“L’energia solare e le altre fonti energetiche rinnovabili che non prevedono la combustione possono sostituire gli impianti esistenti di produzione energetica o di calore attualmente esistenti, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria. Altrettanto sforzo va poi fatto nella direzione della rigenerazione urbana, per far sì che i tantissimi edifici attualmente poco performanti dal punto di vista dell’efficienza energetica vengano riqualificati, così che venga diminuito il loro fabbisogno energetico per il consumo di energia elettrica e per il riscaldamento/raffrescamento”.
Per Legambiente il nuovo piano regionale antismog dovrebbe inoltre prevedere interventi specifici per tutelare e potenziare il verde in città, collegando tra loro le aree verdi. Altrettanta attenzione deve essere data inoltre al tema dell’agricoltura e alle misure da mettere in campo affinché anche questo settore sia più sostenibile. Per l’associazione ambientalista la programmazione regionale, così come la pianificazione delle azioni previste nei vari comuni, è più efficace se costruita tramite la partecipazione e consultazione delle parti interessate, attraverso un confronto attivo e continuativo nel tempo.
“Ribadiamo la nostra proposta alla Regione Piemonte di attivare un tavolo permanente sul tema della qualità dell’aria, di cui facciano parte le città con più di 20.000 abitanti, i comuni a loro limitrofi e quelli in cui si evidenzia il superamento di uno o più valori limite aumentati del margine di tolleranza, l’Arpa e le Associazioni ambientaliste e impegnate sui temi della mobilità sostenibile”.
Silvia Cantarella