ROMA - A sette anni di distanza da “Il dono”, il bravo Michelangelo Frammartino è tornato ad occuparsi del volto antico della Calabria, regione da sempre rimasta ai margini del nostro paese; lo fa con uno sguardo pudico e profondo, raccontando la vita di un vecchio pastore malato che continua ad occuparsi delle sue pecore. Ne viene fuori un film documentario di grande impatto emotivo e visivo, in grado di immergere lo spettatore in un’atmosfera d’altri tempi, eppure ancora estremamente reale.
Vincitore di numerosi premi, fra cui il Nastro Speciale conferito al regista, “Le quattro volte” è uno di quei piccoli film italiani che faranno la gioia di chi ama conoscere il proprio paese andando anche al di là delle facili semplificazioni spesso proposte dalla cinematografia nazionale.