Magazine Psicologia
La coppia può essere l’esperienza formativa più forte che ci è dato di sperimentare, ma è una delle tante. Ritengo comunque che la crescita e il benessere di ciascuno di noi avvenga nei modi più disparati. Molto spesso modifichiamo la percezione di una cosa non perché la comprendiamo direttamente ma perché la vita ci mette sul cammino metafore ed esempi che ci fanno riflettere. E’ quello che mi è capitato a proposito di molti incontri di giovani padri che subiscono l’allontanamento dai figli per via della separazione. Il rapporto con la madre è davvero fondamentale. La madre accoglie, fin dall’utero, e stabilisce con il figlio un legame simbiotico necessario per la costruzione di una personalità sicura e sana. E il padre? Il rapporto padre – figlio è un rapporto che si costruisce nel tempo. Un esempio di quanto sto dicendo lo fornisce Omero con il gesto di Ettore. Ettore, prima di andare a morire in combattimento, saluta il suo piccolo e la moglie. La sua armatura spaventa il piccolo che alla sua vista si ritrae. Allora Ettore si toglie l’elmo, prende il bambino e lo solleva verso il cielo indirizzando una preghiera a Zeus.Questa scena è stupenda! Forse è proprio questa attenzione, questo garbo, questo cauto avvicinamento che rende struggente la scena del guerriero che si spoglia delle proprie armi per poter essere padre dimostrando di possedere la sensibilità ed i sentimenti di un attento genitore anche mentre sta andando in battaglia.Ettore in questa scena rappresenta ogni papà che cerca il contatto affettivo e fisico col proprio figlio. E’ il rapporto che tropo spesso, più o meno inconsciamente, viene ostacolato dalle madri, soprattutto se in una condizione di separazione.Sembra che esista in Italia quasi una congiura nei confronti dei padri, come se gli esiti negativi di un rapporto fossero da attribuire necessariamente ad una figura sola. E questo, nonostante ci sia una legge del 2006 che parla di 'bigenitorialità' per garantire al figlio un rapporto continuativo ed equilibrato con entrambi i genitori. I giudici 9 volte su 10 affidano i figli alla mamma. Anche in presenza di richiesta del padre. Inoltre giudici continuano a prevedere l’assegno per i figli quando la legge parla di 'mantenimento diretto'. E, troppo spesso, l’assegno si trasforma in rendita parassitaria per chi lo gestisce non essendoci obbligo di rendicontazione. Se i figli hanno bisogno di entrambe le figure di riferimento, suppongo che sia importante un affidamento condiviso. Serve che ci siano sanzioni per scoraggiare comportamenti pregiudizievoli nei confronti del figlio. In Olanda e Paesi Bassi, un genitore che ostacola il rapporto del figlio con l’altro genitore rischia l’arresto. Insomma bisogna cambiare le cose. Nel nome del diritto ad una vita sana e ricca. Che ascolti anche le ragioni del padre.