Sono di questi giorni i dati diffusi da Bankitalia sul
credit crunch; a novembre 2013, secondo i dati diffusi da Bankitalia, la contrazione
di prestiti alle società non finanziarie si è ampliata su base annua al 6
per cento, dal già negativo -4,9 per cento di ottobre. Fra i tanti interventi pubblicati per spiegare le ragioni del
credit crunch, mi è sembrato interessante e molto diverso dagli altri quello postato da
Pier Z. Saffiro su Linkedin. Lo riporto integralmente.
“Ma le banche hanno uomini in grado di valutare un progetto di crescita?”.
Non
molti anni fa, senza tante procedure , un buon direttore di agenzia, visitava i
suoi clienti e sapeva valutarli, da più punti di vista, e concedeva fidi, nei
suoi limiti, ottenendo buoni risultati Sono stato, precedentemente, direttore
amministrativo di aziende PMI e poi della più grande azienda italiana, privata,
di servizi (7000 miliardi di lire anno). Non ho visto differenza di trattamento.
Qualche errore lo facevano, trattando male i privati, personalmente
risparmiatori ma poco esperti. Era amorale, ma ritengo limitato. Oggi, con
tutte le procedure e senza più uomini validi, oppure oggi demotivati, si fanno
cose oscene. Errori di comportamento vendendo azioni a valori diversificati e
dando la colpa alla direzione, non rispondendo alle proposte dei clienti,
incoscientemente (in alcuni casi) creando dei disguidi sproporzionati al
problema. Anche per gestire solo le procedure, ci va gente che sa usare la testa
in modo costruttivo e trasparente. Per un rientro da un affidamento da azienda
in liquidazione, senza mai aver dato risposta alle proposte avanzate,
ripetutamente e anche in forma scritta, senza alcun preavviso ho visto
recapitare una lettera di sequestro su un bene da un milione di euro per 60 mila
di scoperto, bloccando in tal modo anche gli affidamenti di altre società dello
stesso gruppo. Noi stessi, e non siamo i soli, abbiamo annullato tutti gli
affidamenti bancari cercando di lavorare con i capitali propri. Considerando che
acquistiamo materie prime in quanto forniamo servizi, il lavoro di gennaio, tra
lavorazione e incasso avviene (quando il cliente è puntuale, e non è più
frequente) o dovrebbe avvenire cinque mesi dopo (senza RB). Ciò anche con
multinazionali tedesche, francesi o giapponesi. Non parliamo poi delle
laureatine di primo pelo negli uffici recupero crediti, o anche degli avvocati
cui le banche si affidano per tali opere. Per esser gentili, uno squallore. Ci
sono stati casi in cui mi sono dovuto rivolgere direttamente al Direttore
Generale o all’Amministratore Delegato di primarie banche nazionali, per
ottenere di più di quanto avrei richiesto,solo dopo avere presentato il
caso.
Quante sono le PMI che possono o sanno resìstere in queste condizioni.
E si che siamo una realtà che chiuderà il 2013 con un + 10% rispetto all’anno
precedente. Ne ho viste proprio di tutti i colori..