Le razze canine italiane - di Agnese Spaziani

   Lo spinone italiano
Tra i nostri grandi cani “da ferma” ricordiamo lo SPINONE ITALIANO, dall’aria rustica e bonaria di un antico gentiluomo con i baffi. Anche questa razza può vantare lontanissime origini, infatti di un cacciatore ispido, dal pelo ruvido, ci parla già Aristotele e poi più tardi gli storici romani Adriano e Claudiano. Più tardi ce lo descriverà Senofonte il giovane, abile ed appassionato cacciatore. Naturalmente col passare del tempo la documentazione si fa sempre più ampia e precisa, perciò in un periodo di grande fervore artistico come il Rinascimento è più semplice raccogliere, soprattutto attraverso la pittura, una documentazione sulle razze o, quantomeno, sui tipi di cane conosciuti.
In questa ricerca ci viene in aiuto un bellissimo affresco di Andrea Mantegna conservato presso la Sala degli Sposi nel Palazzo Ducale di Mantova. Gli appassionati di stampe antiche potrebbero addirittura imbattersi nella riproduzione di una stampa che risale al 1487, attribuita a Pico della Mirandola che ritrae uno Spinone in piena battuta di caccia.
Troviamo descrizioni di questi cani da caccia alla pernice e alla quaglia nel XVI°  e XVII° secolo, ma è soprattutto nel XVIII° secolo che la descrizione di un cane irsuto, abilissimo nella “ferma” si consolida.
E’ un cane mite, dallo sguardo profondo e  comunicativo, ottimo per chiunque voglia un buon cacciatore ed insieme un compagno leale.

Nota al post: Come sempre, ho cercato di citare le fonti da cui attingo le immagini, collegandole ai rispettivi siti con link. Se del tutto involontariamente avessi infranto dei diritti, prego i proprietari di darmene comunicazione così che possa provvedere a sostituire le foto. Se invece volete mandarmene altre da inserire nei post, sarò felicissima di aggiungerle.(LdL)info@L'Italiano da Lontano
Iscriviti a Viadeo, il business social network scelto da <a href="http://www.viadeo.com/it/profile/lorenza.bevicini" title="Profilo Viadeo di Lorenza Bevicini"> <b>Lorenza Bevicini</b></a> e più di 30 milioni di professionisti