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Le reazioni politiche alla strage ISIS di Parigi

Creato il 14 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Sei diversi attentati dell’ISIS nel cuore di Parigi. Sono 128 i morti accertati, 200 i feriti. E’ il più grande attacco mai subito dalla Francia. La reazione della politica non si è fatta aspettare

Sono iniziati intrno alle ore 22 locali. Sei diversi attentati, iniziati nello stesso momento. Nel X, XI e XVIII arrondissement, uomini e 10829340506_3491a8fe27_zsecondo alcune indiscrezioni anche una donna, sono comparsi dal nulla con kalashnikov e cinture esplosive, sparando a caso tra la folla. E’ in una sala da concerto, il Bataclan, che si consuma la tragedia peggiore. Un manipolo di uomini entra a volto scoperto mentre la musica è a tutto volume e inizia a sparare sui ragazzi, giovanissimi. I testimoni scampati alla strage parlano di persone con AK-47 e fucili a pompa, ben addestrati, che sparavano con metodo. Qualcuno riesce a scappare, ma altri restano a terra. I terroristi prendono in ostaggio 100 persone. Poi le uccidono. Una a una.
L’incursione delle teste di cuoio francesi arriva troppo tardi. Parigi è scossa e oggi sembra una città spettrale.
La metro è in funzione, ma non ferma a diverse stazioni. La Tour Eiffel resta spenta per lutto. La polizia è in tutte le strade, i controlli sono frenetici. I negozi sono per la maggior parte chiusi e le auto che circolano sono pochissime.
E’ delle ultime ore la notizia che un’auto, secondo quanto riporta la versione online del giornale francese ‘Le Parisien’, abbia forzato un pedaggio sull’autostrada verso Ablis. La polizia è tuttora all’inseguimento, ed è caccia all’uomo in tutta Parigi.

La reazione di Hollande agli attacchi dell’ISIS: “Siamo in guerra, e non avremo pietà”

Francois Hollande, il presidente francese, non ha usato mezzi termini. “Siamo stati aggrediti” ha detto subito dopo gli attacchi “Questa è una vera e propria guerra. Saremo spietati”.
“Mentre parlo sono in corso attacchi terroristici a Parigi, con centinaia di morti”. Aveva aperto così la conferenza stampa, dopo il rientro dalla partita amichevole Francia-Germania presso lo stadio parigino. Anche lì attorno, esplosioni e colpi di fucile, rivendicati dall’ISIS.
“Dobbiamo difenderci, ora. Le frontiere rimarranno chiuse” ha aggiunto il presidente francese.
Anche Marine Le Pen, presidente del partito di destra Fronte Nazionale, ha scritto su Twitter che “stasera una cortina di ghiacci è scesa sui nostri cuori” e che “sospenderemo la campagna politica fino a nuovo ordine”.
Un voto di silenzio che molti hanno definito una scelta saggia.

La reazione dei politici esteri: da Obama a Renzi a Salvini

Subito dopo i nuovi attacchi, il presidente USA Barack Obama ha tenuto una conferenza stampa in cui si dichiarava “al fianco dei nostri alleati francesi”. “Faremo tutto il possibile” ha aggiunto “per aiutare la Francia, fornendo ogni mezzo necessario per affrontare l’emergenza”.
Intanto, a Ground Zero, la Freedom Tower si illumina di blu bianco e rosso in onore dei caduto francesi.
Da parte italiana, il premier Matteo Renzi definisce questo attacco “un attacco non solo ai francesi, non solo a una religione, ma a un vero e proprio modo di vivere”, aggiungendo che è il momento “di trovare ancora più solidarietà in Europa”. “Hanno colpito, ma colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera” ha detto Renzi, raccontando che “come tutti gli italiani, anche io, vedendo i padri che stingono i figli allo stadio, ho cercato le parole per spiegarlo ai miei figli”.
Angelino Alfano ha reso noto di aver alzato il livello di emergenza al livello 2, quello immediatamente prima dell’emergenza totale, dove possono essere schierati anche i reparti militari speciali.
“Nessun Paese è a rischio zero dall’ISIS” ha detto il ministro dell’Interno “e noi abbiamo già mobilitato 700 militari nella zona di Roma, la più a rischio”.

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“Oggi” ha aggiunto Alfano “è un giorno di lacrime e di preghiere. Ognuno di noi è parigino”.
In Italia, il pericolo del terrorismo ha attivato una rete di controlli profondi sul territorio: 540 le perquisizioni nel 2015, mentre 56.426 persone sono state controllate, 147 quelle indagate, 325 le persone espulse o respinte alla frontiera. Sono stati 8.493 i veicoli controllati e 55 le espulsioni di estremisti.

Altri esponenti hanno invece cercato di fare colpo a suon di slogan e frasi a effetto.
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, non usa mezzi termini. “Il mondo è sotto attacco e l’Occidente risponde con più Talk Show” aveva dichiarato a giugno. Dopo l’attacco dell’ISIS a parigi, dal suo profilo Facebook suggerisce una soluzione all’antitesi dei talk show: “Domani dovrebbero alzarsi gli arei italiani, americani, russi, tedeschi, inglesi e di ogni paese, per radere il suolo il cosiddetto stato islamico. Schiacciare i terroristi come scarafaggi, chiudere le frontiere, controllare tutti gli islamici in circolazione”.
Anche Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, non esita a usare twitter per esprimere la propria opinione: “Buonisti=complici” e “chiusura delle frontiere, controllo a tappeto di tutte le realtà islamiche sul territorio italiano, bloccare partenze e sbarchi, attaccare in Siria e Libia”. I suoi post sono stati attaccati da numerosi antagonisti che lo hanno accusato di sciacallaggio sulla tragedia e di utilizzare i termini “Islam”, “islamisti” e “musulmani” in modo inappropriato.

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