Stento ancora a non capire come sia finita la collaborazione tra Avary e Tarantino, anzi se qualcuno è a conoscenza di qualcosa si faccia avanti, è alquanto inspiegabile di come non abbiano più fatto nulla insieme together.Detto questo, "Le regole dell'attrazione" è la prova di come Pulp Fiction e Le Iene siano il risultato ANCHE del genio decisamente meno osannato che risponde al nome di Roger Avary. Non che sia un capolavoro, ma c'è da dire che a suo modo è originale, atipico e rivoluzionario per quelli che sono sempre stati i teen movie. La sceneggiatura è sufficientemente soddisfacente (il solito triangolo di amici/conoscenti che si intrecceranno nel corso della vicenda tra orgie diluite con alcool e droghe varie), la regia fa decollare il tutto con sequenze intelligenti e geniali che strappano sorrisi divertiti, e gli interpreti sono volutamente messi in panni diametralmente opposti a quelli che sono stati i ruoli con cui si son fatti conoscere al grande pubblico (vedi lo sfigato Dawson Van der Beek, e Jessica Biel con 7even Heaven).
A suo modo spacca il culetto, certo, il teen movie di sempre è e sarà sempreAMERICAN PIEma immediamente dopo c'è questo gran lavoro Rog, applausi.
Roger Avary