Le regole, gli usi e i costumi di Montegranaro.

Qualche giorno fa – era il penultimo giorno di scuola – sono andato a prendere mia figlia alla fine delle lezioni. La strada davanti alla scuola normalmente percorribile a senso unico, a quell’ora, è interdetta al traffico per ovvi motivi. Arriva una vettura contromano (perché per il verso giusto non avrebbe potuto accedere) e si parcheggia sul posto riservato ai disabili. Al che mi avvicino, busso sul vetro e indico al conducente il cartello indicante che quel posto auto è riservato. Il conducente (un magrebino, ma questo poco conta; fosse stato un Italiano, anzi, un Montegranarese non sarebbe cambiato nulla: gli stranieri fanno presto ad abituarsi ai nostri usi e costumi) scende visibilmente infastidito dal mio intervento e mi spiega che lui abita lì sopra, non ci sono altri posti e quindi lascerà la macchina lì, tanto lo fa sempre. Gli dico che non si può, che quel posto è riservato ai disabili, che ci sono delle regole da rispettare. Lui mi dice di farmi gli affari miei, che disabili in quella zona non ce ne sono e che, se non mi sta bene, posso anche chiamare le guardie. La mia educazione mi ha impedito di proseguire perché, a quel punto, il dialogo civile era terminato e chiamare la polizia municipale, sapendo i problemi di organico che ci sono, sarebbe stato solo uno spreco di tempo e di soldi. Me ne sono andato sconfitto.

Luca Craia