Le rivolte in Croazia e i 'Fejsbukovci'. Un giovane leader e Facebook per far cadere il governo

Creato il 07 marzo 2011 da Nonvotarechitiavvelena

La fonte di questo post in primis non è giornalistica, ansa o agi, ma  un amico il quale ha avuto opportunità di parlare con un cittadino croato. Dopodichè ho provato a fare una ricerca web. E voi, ne avete letto sui giornali? Su internet? Provate a digitare "proteste o rivolte in Croazia". Nessuna testata giornalistica  cita la notizia, le le uniche due fonti sono della blogger Incapervinc@, e di TMnews. Gli unici "segni" giornalistici, provenienti dalle agenzie risalgono al 24 marzo, per le prime manifestazioni.Riporto il primo articolo che mi sembra più esauriente e dettagliato. Si ringrazia la blogger Icapervinc@ per il lavoro svolto:
"E i media non ne parlano !Croazia scontri tra  polizia e manifestanti anti-governativi.Un giovane leader e Facebook per far cadere il governoPernar è stato fermato e poi rilasciato dalla polizia nella notte di giovedì 24 febbraio, la sola in cui si siano registrati scontri tra le forze di polizia e i 'Fejsbukovci', quelli di Facebook, come è già stato ribattezzato dai media croati il popolo di Pernar. Da non confondere con i veterani della guerra del 1991-95, che sono scesi in piazza sabato, sempre per chiedere le dimissione del governo in carica, accusato però di troppo filoeuropeismo e apertura alla normalizzazione dei rapporti con la Serbia: il bilancio degli scontri con la polizia è stato di una cinquantina di feriti.


Questo secondo tipo di proteste "è quello davvero pericoloso per la Croazia" valuta Vesna Pusic, leader del Partito popolare croato (Hns) all'opposizione e capo del Comitato nazionale di monitoraggio dei negoziati con l'Ue. I Fejsbukovci, invece "si ispirano in parte a quanto accade nel resto del mondo ed hanno tutto il diritto di manifestare, purché non oltrepassino il limite della non violenza e sebbene le loro richieste siano condivisibili soi nei termini in cui chiedono un nuovo governo", valuta la liberal democratica, Pusic."Il vostro tempo è passato. Vi invito a dimettervi e indire le elezioni" ha chiesto durante le proteste di ieri Pernar, al quale è stato interdetto l'accesso a Piazza San Marko, nel centro di Zagabria. Ma il popolo di Facebook non si è fatto fermare e, secondo uno schema che va consolidandosi, si è radunato, come sempre sul far della sera, in piccoli gruppi in diversi angoli della città. Riunitisi poi, nell'arco di brevissimo tempo in un'unica massa critica, rigorosamente spontanea e non autorizzata. Puntando sull'effetto sorpresa, insomma, i Fejsbukovci riescono a muoversi e spargersi rapidamente per le vie della capitale, generalmente al grido di "ladri, ladri".Come il loro leader, sono principalmente giovani, non tanto critici con la politica estera del governo di centro destra, quanto con quella economica messa in campo a fronte della grave crisi economica che messo in ginocchio il Paese: Zagabria ha perso il 5,8% del Pil nel 2009 e l'1,4% nel 2010. Dalla nazionalizzazione delle banche, al ritorno alla lavorazione della terra, il venticinquenne croato prospetta una visione di estrema sinistra, dopo aver debuittato nel 2009 come consigliere municipale a Zagabria, eletto tra la lista dei Verdi. "Vi amo tutti e so che vinceremo perché giustizia e verità sono dalla nostra parte", ha dichiarato di recente Ivan Pernar, presentandosi in un forum virtuale con le sembianze dell'avatar di Che Guevara. Una perfetta combinazione tra vecchi slogan e nuovi strumenti divulgativi. Che nessuno in Croazia e dintorni sembra al momento in grado di capire se e quanto sarà esplosiva. Belgrado, 1 mar. (TMNews) ".
Avremo modo tra non molto di capire il perchè di questa sorta di censura. Certamente ancora è in atto la rappresentazione libica, ed i riflettori sono a pieno regime ed illuminare il palcoscenico principale, dove tutti gli attori stanno recitando la propria parte alla perfezione. 
Sembra che l'ispirazione delle proteste in Croazia sia di carattere antieuropeistico. La Croazia dovrebbe aderire alla Cee tra meno di un anno. Ma non sono iniziate cosi, con "cause" provenienti dal "popolo" anche le rivolte in nord africa? Da questo punto di vista, quindi, è un aspetto verso cui possiamo diffidare  totalmente. 
La gravità della questione è ancora una volta è che non siamo in grado di sapere veramente dei  fatti che accadono. Ne viene l'osservazione che per questo ce ne sia volontario motivo. 

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