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Le signorine di Wilko

Creato il 19 gennaio 2011 da Bartleboom
L'estate era finita, benché sembrasse ancora lì.
Matura.
Odorosa di fieno e di bacche.

Le signorine di Wilko

Assistere ad uno spettacolo con la regia di Alvis Hermanis è sempre un'esperienza di coinvolgimento totale, con gli odori, gli oggetti, i gesti, le forme delle cose e delle persone in continuo movimento. Come se sul palco ogni cosa, ogni suono, ogni percezione sensoriale, ogni oggetto, si animasse di vita propria e prendesse il posto che nella realtà gli compete.
Le musiche poi in sottofondo, quel gracchiare di canzone polacche degli anni cinquanta, che ricorda così tanto e così profondamente l'atmosfera di "Sonja, l'altra rappresentazione che il regista lèttone ha portato in Italia in questi ultimi anni, sono di una bellezza struggente.
Si capisce poi, ripensando alle scenografie di "Sonja" e a quelle delle "Signorine di Wilko" il motivo per cui nel 2010 Andris Freibergs, lo scenografo che accompagna Hermanis nelle sue magie, abbia vinto il premio UBU per la miglior scenografia teatrale allestita l'anno scorso in Italia.
C'è una cura per il dettaglio, per l'ambientazione, per la riproduzione reale della vita quotidiana del tempo, delle cose, degli oggetti, che è una cifra fondamentale del teatro di Hermanis.

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