Dr. David Sibeck spiega la strumentazione a bordo delle sonde gemelle Van Allen (un tempo nominate Radiation Belt Storm Probe, RBSP).
Il recente lancio della missione Radiation Belt Storm Probes (RBSP) che ha il compito di studiare la Fascia di Van Allen che circonda la Terra, è stata ora rinominata in onore dello scomparso James Van Allen, che ha scoperto la fascia di radiazione che circonda la Terra nel 1958.
“James Van Allen è stato un vero pioniere nell’astrofisica” ha affermato John Grunsfeld, Astronauta e Amministratore Associato del Science Mission Directorate della NASA presso il quartier generale a Washington. “La sua ricerca di base ha aperto la strada per l’esplorazione dello spazio attuale e futura. Questi veicoli ora non solo onorano il suo grande nome ma sono anche rimarchevoli per la scienza”.
Durante la sua carriera, Van Allen è stato il Principal Investigator di ricerche scientifiche su circa 24 satelliti terrestri e missioni planetarie, iniziando con il satellite americano Explorer I e continuando con il Pioneer 10 e Pioneer 11. Ha contribuito anche a sviluppare i primi progetti per il primo Anno Internazionale Geofisico (International Geophysical Year) tenuto nel 1957. A Van Allen, che ha lavorato presso l’APL durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono stati accreditati anche la scoperta di una nuova luna di Saturno nel 1979, così come la Fascia di radiazione intorno al pianeta.
Lanciate il 30 agosto 2012 da Cape Canaveral Air Force Station in Florida, le sonde spaziali Van Allen rappresentano solo le prime due sonde spaziali di una missione creata specificamente per indagare le fascie di radiazione che circondano la nostra Terra. Questi due lunghi nastri circondano il pianeta e sono pieni di particelle altamente cariche.
Una rappresentazione artistica delle sonde Van Allen. Crediti NASA.“Dopo solo due mesi in orbita, le sonde Van Allen hanno dato un contributo significativo alla nostra comprensione delle fasce di radiazione” ha affermato il Direttore APL Ralph Semmel. “La scienza e i dati da queste due spettacolari sonde ci consentirà una tecnologia spaziale più efficace e sicura nei decenni a venire. APL è orgogliosa di aver costruito e operato per questa nuova risorsa spaziale per la NASA e sia la nostra nazione che noi siamo orgogliosi di avere chiamato questa missione in onore di un membro dello staff di APL”.
Altre informazioni su NASA-Van Hallen Probes: http://www.nasa.gov/mission_pages/rbsp/main/index.html e http://www.nasa.gov/mission_pages/rbsp/news/vanallen-probes.html
Sabrina