Le sorti dell’Europa e dell’Italia – …e di Roma

Creato il 18 febbraio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

Un’Europa unita nelle diversità … che in questi anni ha operato nel rispetto della ricchezza e delle tante tradizioni del nostro continente, un’Europa che ha guardato a un futuro condiviso di pace e prosperità fino ad ottenere nel 2012 il premio Nobel”: queste le parole di Ignazio Marino per inaugurare il convegno ‘Tra rinnovamento e ripresa: quo vadis Europa?’ che si è svolto oggi presso la sala Oriazi e Curiazi dei musei Capitolini, in cui nel 1957 fu istituita la Comunità economica europea. Al convegno hanno partecipato il presidente Napolitano, il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che ha presentato il suo libro ‘Il gigante incatenato’.

Creare crescita e posti di lavoro, in particolare per i giovani, è l’obiettivo primario per l’Europa e per l’Italia secondo Schulz: “Al centro di tutte le politiche ed i politici responsabili dobbiamo mettere la volontà di fare il meglio per la prossima generazione. Questo è ciò che l’Europa deve fare e credo che sia quello che Matteo Renzi dovrà fare in questo Paese”. “Quello di cui hanno bisogno gli italiani – ha aggiunto il presidente del Parlamento europeo entrando nello specifico della situazione economica – è di superare il credit crunch”, ovvero il calo dell’offerta di credito che incide negativamente sulla recessione.

A margine dell’incontro, Marino ha espresso preoccupazione sul decreto Salva Roma, in scadenza il 28 febbraio, che a causa dei tempi stretti rischia di non essere votato, anche se il Governo ha assicurato che sarà fatto ogni sforzo. La senatrice di Scelta civica Linda Lanzilllotta ha invece chiesto “al Governo un atto di responsabilità, nel senso di ritirare il dl per consentire al nuovo esecutivo di affrontare i problemi di Roma, senza il condizionamento di decisioni sbagliate”. Nella richiesta della senatrice, che potrebbe ottenere un incarico nell’esecutivo di Renzi, l’intenzione di ripensare il decreto con il nuovo Governo.

MC


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