Una settimana fa si chiudevano le Olimpiadi di Londra 2012, sicuramente positive per l’Italia. I Giochi di Rio sembrano lontanissimi, ma in realtà sono già iniziati. Sin da ora bisognerà pianificare progetti ed obiettivi: le Federazioni dovranno lavorare con le idee chiare, seguendo un disegno preciso e ben lungi dall’improvvisazione. Vediamo, disciplina per disciplina (suddivise in tre articoli), quali saranno le speranze azzurre del quadriennio appena iniziato
Atletica: Africa nel mezzofondo, Nord-America e Caraibi nella velocità. Per l’Italia è ancora possibile emergere in questo sport? Il materiale umano su cui lavorare non manca. Tra 4 anni i cardini della Nazionale potrebbero essere rappresentati da Daniele Greco (già quarto a Londra nel salto triplo) ed Alessia Trost, campionessa del mondo juniores di salto in alto. Nella medesima disciplina, ma al maschile, Gianmarco Tamberi possiede qualità e personalità per emergere. Anche il salto con l’asta potrebbe riservarci delle soddisfazioni con Roberta Bruni (personale da 4.35 m a soli 18 anni) e Claudio Manuel Stecchi. Nella marcia sta compiendo passi da gigante Anna Eleonora Giorgi, scesa sotto il muro dell’ora e mezza e destinata in breve tempo ad entrare nell’elite della specialità. Da seguire con interesse il passaggio dalla 20 alla 50 km di Giorgio Rubino, reduce da un biennio nettamente al di sotto delle aspettative. Grande attesa anche per le saltatrici in lungo Anastasia Angioi e Darya Derkach, anche se quest’ultima nella stagione in corso è stata spesso bloccata da fastidiosi infortuni. Nei 400 metri ostacoli Josè Reynaldo Bencosme, una volta costruito dal punto di vista tecnico, potrà pensare in grande. Inoltre attenzione a due possibili naturalizzazioni: si tratta delle cubane Yadisleidy Pedroso Gonzalez (400 hs) e Yusneysi Santiusti (800 metri), atlete potenzialmente da medaglia a livello mondiale.
Badminton: in attesa di conoscere i programmi futuri di Agnese Allegrini (difficile che prosegua fino a Rio 2016), i nomi su cui puntare per il prossimi quadriennio sono quelli di Giovanni Greco, Daniel Batista e, soprattutto, Daniel Messersì. L’impressione è che un paio di questi atleti possa puntare alla qualificazione a Cinque Cerchi, mentre il settore femminile, in caso di addio della Allegrini, appare molto più indietro.
Beach volley: quelli del 2016 potrebbero rivelarsi i Giochi di Greta Cicolari-Marta Menegatti e Daniele Lupo-Paolo Nicolai. Le coppie del Bel Paese hanno ben figurato a Londra 2012 raggiungendo i quarti di finale. Con 4 anni di esperienza in più, si potrà puntare finalmente all’obiettivo podio, sempre tabù per il beach tricolore. Sono chiamati al salto di qualità i gemelli Ingrosso, sin qui talenti inespressi del movimento, mentre Laura Giombini e Victoria Orsi Toth possiedono buoni margini di crescita. Fondamentale sarà cercare di allargare la base e creare sempre più coppie competitive in campo internazionale.
Canoa: ora o mai più. Dopo il ritiro di Josefa Idem, la canoa italiana vive l’anno zero, quello della rifondazione. Giusto puntare ancora su Maximilian Benassi e Michele Zerial: questa per loro sarà l’ultima occasione per compiere l’agognato salto di qualità. I giovani di talento non mancano (Antonio Di Caterino, Francesca Capodimonte e Daniele Incollingo solo per citarne alcuni), ma, al contrario di quanto avvenuto nel recente passato, sarà necessario valorizzarli con lungimiranza e razionalità, evitando che si perdano nel passaggio tra i Seniores. Un contributo importante potrebbe giungere nel settore della canadese grazie agli italo-rumeni Sergiu Craciun e Mihai Vartolomei.
Canottaggio: non ci sono più scuse: l’Italia ha vinto il medagliere ai Mondiali juniores di Plovdiv, segnale che il vivaio produce un numero importante di futuri campioni. Ciò era accaduto anche in anni recenti, ma sovente la Nazionale maggiore si è affidata in seguito sempre ai veterani. La Federazione, affidandosi preferibilmente ad un tecnico che porti metodologie di allenamento innovative ed al passo con i Paesi anglosassoni, dovrà lavorare sin da ora su queste nuove leve: disperdere un simile patrimonio in vista di Rio sarebbe un vero e proprio reato! Attenzione alle sorelle Lo Bue, imbattibili sino ad ora tra le juniores: e se l’epopea degli Abbagnale si ripetesse al femminile?
Ciclismo: Italia potenza della mountain bike? Ipotesi da non escludere. In Brasile Marco Aurelio Fontana avrà 31 anni e l’esperienza e la consapevolezza giuste per puntare all’oro, ma nel corso del quadriennio è attesa l’esplosione del talento predestinato Gerhard Kerschbaumer. L’impressione è che anche la stessa Eva Lechner non abbia mostrato a fondo il suo vero potenziale. Per quanto riguarda la strada, Moreno Moser, Enrico Battaglin, Diego Ulissi, Fabio Aru, Elia Viviani de Andrea Guardini rappresentano il ricambio generazionale che il Bel Paese attendeva da qualche stagione. Tra le donne da monitorare con attenzione la crescita di Rossella Ratto, competitiva su ogni tipo di percorso e possibile antagonista della cannibale olandese Marianne Vos. Resta il grave dilemma della pista. Qualcosa di buono si nota dall’inseguimento a squadre femminile, ma gli azzurri quasi sempre si mettono in mostra in specialità non olimpiche come corsa a punti, americana e scratch. Difficile colmare in quattro anni il gap che ci separa dalle potenze mondiali, ma sarà fondamentale che la Federazione torni a credere davvero nella pista, ampliando il numero delle strutture (il solo velodromo di Montichiari non può bastare) e creando una sinergia con la strada sulla stregua del modello britannico.
Ginnastica artistica: in campo femminile i ricambi avvengono a getto continuo. Troverà spazio nella Nazionale maggiore sin dal prossimo anno Enus Mariani, campionessa europea juniores in carica nell’all-round, ma della new-generation promettono bene anche Alessia Leolini, Elisa Meneghini, Lara Mori e Tea Ugrin. Senza dimenticare che Carlotta Ferlito, Francesca Deagostini ed Erika Fasana potrebbero ancora fornire un contributo importante alla squadra. Da stabilire il futuro di Vanessa Ferrari: ritiro o specializzazione al corpo libero verso Rio 2016? In campo maschile, con Matteo Morandi che ha manifestato l’intenzione di proseguire ancora fino alle Olimpiadi brasiliane, è arrivato il momento di Ludovico Edalli, Paolo Ottavi e Paolo Principi: il rinnovamento parte da loro.
OA | Federico Militello
COMMENTI (1)
Inviato il 27 agosto a 12:30
*Olimpiadi 2016 Brasile..gli allenamenti non sono già iniziati .. raggiungere il podio a Rio de Janeiro è già l'obbiettivo.. semplicemente gli allenamenti di tutti gli sportivi continuano ogni giorno MAI nello sport si ci si può fermare, bisogna nuotare parecchio per raggiungere le calde ambite rive...del Brasil.Niente pause dopo London 2012 per chi ha partecipato ma idem niente pause per i nuovi atleti candidati per le Olimpiadi del Brazil..Ricordando che nello sport NON deve entrare nel fisico NESSUNA DROGA .Speriamo che alle prossime Olimpiadi non sia pizzicato nessun atleta Italiano dopato (vale anche per le altre Nazioni) il doping nello sport fa disonore per SEMPRE agli sportivi che le usano volontariamente !!! NON si potranno mai più chiamare Atleti o Atlete ne fregiarsi di esserlo stati SONO semplicemente dei drogati! NON valgono nulla ! Sia verso se stessi che verso le altre Persone e naturalmente verso i veri Atleti Atlete di TUTTI gli sport che NON hanno mai usato nessuna droga !Chi fa uso di droghe è un PERDENTE nato! Morando Sergio. *