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LE STAGIONI DEL CUORE presenta L'ALTRA META' DEL BRIVIDO di Monica Lombardi

Creato il 19 aprile 2012 da Francy
LE STAGIONI DEL CUORE presenta L'ALTRA META' DEL BRIVIDO di Monica Lombardi
Dopo le vacanze pasquali torniamo alle vecchie buone abitudini: un bel racconto romantico per iniziare la settimana con il piede giusto! L'autrice di oggi, MONICA LOMBARDI, è già conosciuta da molte di voi per aver partecipato a Christmas in Love 2011. Il suo L'ALTRA META' DEL BRIVIDO è un romantic suspense ambientato in Costa Azzurra, adrenalinico e sensuale che vi terrà con fiato sospeso fino all'ultimo. Buona lettura.
LE STAGIONI DEL CUORE presenta L'ALTRA META' DEL BRIVIDO di Monica Lombardi
LE STAGIONI DEL CUORE presenta L'ALTRA META' DEL BRIVIDO di Monica LombardiLa fila di auto procedeva a passo d’uomo verso Place des Lices, dove a Saint Tropez ogni martedì e sabato si teneva il mercato. La station wagon scura si fermò appena il tempo di far scendere la donna, che si avviò lungo il marciapiede affollato di lenti e rumorosi turisti e abitanti del luogo carichi di sacchetti.   Raggiunto l’angolo della piazza si fermò di fronte a una vetrina, prendendo il cellulare dalla borsa e osservando la sua immagine riflessa. I folti capelli castano-rossiccio erano raccolti in uno chignon e il viso era semi-nascosto da un paio di grossi occhiali scuri che le proteggevano gli occhi dal sole sfrontato di quella mattinata di agosto.   Bluegirlin posizione” sussurrò all’apparecchio, senza aver digitato alcun numero.   “Ti vedo, Bluegirl”.   La voce del loro team leader suonava leggermente annoiata.   “Qualche problema, Eyewatch?”   “Ho dimenticato il cappello e sono su un fottutissimo tetto bianco, ecco il problema”.   La donna rise sommessamente, guardandosi intorno senza riuscire a scorgere la sagoma del collega   Baseman in posizione” risuonò una voce più acuta nell’auricolare nascosto dai capelli. “Café des Lices, alla tua destra, Bluegirl. L’obiettivo è dritto davanti a me   Okay, obiettivo in vista, inizio operazione di recupero”.   L’obiettivo era una delle tante bancarelle che riempivano la piazza, all’ombra dei maestosi tigli. Tra venditori di erbe e tessuti provenzali, formaggi e baguette farcite, olive e sapone di Marsiglia profumato, c’erano gli antiquari con i loro specchi, mobili, cornici, statuine. Libri. Era un libro, l’oggetto che volevano, un libro raro anche se non antico. Trovarlo aveva impegnato la loro unità per un mese, organizzare quello scambio una settimana di trattative e 500.000 euro che sarebbero stati trasferiti sul conto dell’antiquario non appena avesserocontrollato la veridicità del codice. Nomi di agenti, fiancheggiatori e finanziatori di al-Qaida. Oro zecchino, per l’agenzia per cui lavoravano.    E’ arrivato un secondo venditore. Deve essere il nostro uomo”.   “Lo vedo, Baseman. Mi avvicino”.Arrivata di fronte alla bancarella di antichità, Claire pronunciò la frase concordata con un tono di voce leggermente più basso del solito, più sexy.    “Bonjour. Je cherche un livre avec les histoires d’animaux de Jean de La FontaineIl completo di lino grigio metteva in risalto la sua figura sinuosa, e il top color lavanda era appena più scollato del necessario sulla sua pelle dorata dal sole. L’uomo appena arrivato le porse una scatola di legno e l’aprì mostrandole il contenuto“Puis-je?”Faite attention. C’est un livre très rare”.Prima ancora di finire la frase, l’uomo portò il cellulare all’orecchio. Pronto ad attendere l’esito del pagamento, Claire ne era certa Dal canto suo, estrasse il volumetto rilegato in pelle. All’interno, invece di pagine consumate un taccuino zeppo di nomi e numeri scritti a mano. Lo alzò all’altezza degli occhiali, per permettere anche al resto della squadra di verificare il contenuto grazie alla piccola telecamera nascosta nella montatura.“Per me è un go”, sussurrò Baseman“E’ il miele che cercavamo, Bluegirl” confermò la voce di Eyewatch. “Dispongo il pagamento, un momento... fatto! Allontanati appena riceve la conferma”.   Al cenno dell’uomo con il cellulare all’orecchio, Claire fece scivolare il libricino in borsa e si re-immise tra la folla che percorreva gli stretti corridoi tra le fila di bancarelle. Non appena ebbe lasciato il piazzale sotto ai tigli, i suoi sensi allenati captarono pericolo. Un’auto si era messa in moto nel momento esatto in cui aveva attraversato la strada. Accelerò il passo senza voltarsi.    “Ho compagnia, Eyewatch?”   Una C3 si è staccata dal marciapiede, ma è stata fermata da un gruppo che sta attraversando”.   “Il secondo uomo ha lasciato la bancarella e ti viene dietro” aggiunse la voce del suo secondopartner. “Lo intercetto, Bluegirl, ma non potrò essere da te in tempo”.Prendi il vicolo alla tua destrala istruì allora il team leader. Avanti duecento metri e poi a sinistra, troverai il quarto uomo”.   “Quarto uomo? Chi cavolo ha mai parlato di quarto uomo?”   “Un freelance di supporto. Il Capitano ha pensato che potesse essere utile”.   “Io rischio le chiappe e il Capitano non pensa di informarmi di ciò che può ‘essere utile’?”   “Risparmia il fiato, Bluegirl. Credo che dovrete arrivare in tutta fretta fino al porto”.   Claire si eclissò nella viuzza e iniziò a correre. Non sapeva chi si fosse messo alle sue calcagna, ma il libretto che aveva in tasca avrebbe reso le sue intenzioni più che serie. E la sua vita qualcosa di assolutamente sacrificabile. Di nuovo.    Svoltò a sinistra appena dopo aver sentito uno scalpiccio di passi imboccareil vicolo. Gli occupanti dell’auto dovevano essere scesi per inseguirla. Ma non era più il suo unico problema. Mentre si lanciava nel nuovo passaggio tra le vecchie casesilenziose, aveva scorto una moto scendere dalpromontorio, dalla direzione opposta. Una moto che non aveva ragione di trovarsi in quella stradina e che le sarebbe stata addosso in meno di un minuto. Non erano buone notizie. Pochi metri più avanti il vicolo piegava a destra. Si sentì afferrare da qualcosa di sufficientemente forte da bloccarla e trascinarla in un portoncino che venne prontamente richiuso, una manovra così brusca che il suo auricolare venne sbalzato a terra.   Qualcosa di rigido e caldo la teneva schiacciata al muro, con una pressione più protettiva che minacciosa.   “Quarto uomo ha messo Bluegirl in sicurezza” mormorò una voce nell’ombra. “Procediamo verso il nostro passaggio di uscita”.   Nick. Nick Manion. Quella missione stava andando di male in peggio.      Sentirono il rombo della moto passare oltre il portone. Appena si fu affievolito, Claire appoggiò le mani su quello che ora riconosceva chiaramente come il petto del collega e spinse, allontanandolo. E ricominciando a respirare normalmente.   Si staccarono entrambi dalla parete e uno scricchiolio sinistro riempì il silenzio. Merda, l’auricolare.“Grandioso. Ora sono isolata Si tolse gli occhiali da sole e riuscì a scorgere qualcosa di più nella penombra. Non molto dell’uomo che aveva accanto, peròSei con me” le disse.Forse isolata sarebbe stato meglio”Si zittirono, sentendo i passi di corsa degli uomini che la stavano inseguendo oltrepassarli.“Mi sono mancate le tue dolcezze, Claire” riprese Nick, mantenendo un tono di voce appena più udibile di un sussurro“Sono Bluegirl per te, Quarto uomo”. Mettere un po’ di distanza poteva fare solo bene. Soprattutto quando la sua voce al buio era così dannatamente sexy.“Sarai Bluegirl solo quando potrò verificare se porti ancora il tuo leggendario ciuffo blu sotto a quella parrucca”.“Non ho intenzione di togliermi né la parrucca né altro in tua presenza, Numero quattro, fattene una ragione”.Il suo piccolo tentativo di sarcasmo ottenne solo un minimo brontolio che poteva essere l’inizio di una risatasubito soffocata“Mi sono mancati anche i tuoi umori solari, mia piccola ragazza blu”.Niente da fare. Lo conosceva da  tre anni e non era mai riuscita ad avere l’ultima parola con Nick Manion. L’ultimo bacio, sì, ma non l’ultima parola. Il ricordo la fece sorridere.“Qualcosa ti diverte?” Come aveva fatto a vederle il viso, nell’ombra? Indossava forse degli occhiali a infrarosso?D’impulso alzò le mani, incontrando le magre guance ruvide per la crescita della barba e poi le sopracciglia folte sotto al ciuffo che conosceva bene. No, niente lenti.Due mani grandi le afferrarono saldamente ma non troppo rigidamente i polsi.“Vogliamo andare? Per le carezze cercheremo di trovare tempo dopo, mon petit choux”.Argggg!Quell’uomo era insopportabilmente sicuro di sé. Purtroppo, anche inconfutabilmente affascinante. Come confermò la piroetta che fece il suo stomaco, traditore,quando lui le sfiorò l’interno di un polso con le labbra mentre le abbassava le mani.Uscirono nel vicolo, e nonostante le case lo rendessero impenetrabile ai raggi del sole, Claire sbatté le palpebre per la luce improvvisa. “Gli occhiali. Devo recuperare i miei occhiali”.“Li ho io” rispose Nick alzando la destra per mostrarglieli e afferrandogli la mano con la sinistra.Ottimo. Era anche riuscito a sfilarle gli occhiali di mano senza che se ne accorgesse. Anni e anni di addestramento buttati nel cesso.“Perché andiamo verso la Cittadella?” gli chiese dopo un paio di minuti, vedendo che lui continuava a puntare verso il promontorio fortificato che dominava Saint Tropez.“Ci staranno cercando al porto. Ho cambiato punto di recupero. Mi conosci, sai che detesto le scelte scontate”.Hai cambiato... Qualcuno dovrebbe spiegarti, un giorno, che freelance non è sinonimo di faccio-tutto-quello-che-voglio. Noi lavoriamo in squadra“Lo sanno”.Merda!L’auricolare di Nick. Lo aveva sentito comunicare con loro quando l’aveva catturata al volo dal vicolo. Avevano sentito anche tutto il resto? Grandioso.E poi, voi lavorate in squadra, io no. E odio sottolineare l’ovvio, ma di solito mi trovo a dover mettere insieme i pezzi quanto il vostroteam si sbriciolaClaire sentì la rabbia montarle dentro. Chi si credeva di essere quel bastardo arrogante per trattarli come dei pivellini?Gliel’ho comunicato prima di pescarti in quel vicolo. Dopo averli informati che eri al sicuro, ho chiuso le comunicazioni. Puoi stare tranquilla: il nostro te-à-tête è stato e resterà assolutamente tale”.Un bastardo arrogante che riusciva in qualche modo a leggerle nel pensiero?Non scoperei con te neanche se tu fossi l’ultimo uomo rimasto sulla Terra, idiota di un pallone gonfiato... cavernicolo!Rimase in attesa di una reazione. No, forse la lettura del pensiero non rientrava nelle sue innegabili e molteplici qualità. Finalmente presero a scendere lungo stradine ripide, in parte vere e proprie scalinate, per arrivare a una delle minuscole calette a ridosso del promontorio, dove un piccolo gommone li aspettava. Nick lo mise in moto non appena vi furono saliti, puntando la pruain direzione oppostaal porto turistico affacciato sul Golfo. Ormeggiato dietro a un paio di pescherecci poco distanti, Claire scorse un piccolo cabinato bianco. Un uomo cominciò a levare l’ancora quando li vide avvicinarsi. Li aiutò a tenere fermo il gommone mentre salivano a bordo dalla scaletta a poppa, poi saltò sul gommone e lo riportò verso riva, senza dire una parola. Un secondo uomo apparve sul flying bridge, salutò Nick in francese e avviò i motori, dirigendo sicuro verso il largo.Nick la trascinò quasi oltre la porta che delimitava una piccola zona soggiorno, scese altri tre gradini oltrepassando due cuccette a castello e quella che sembrava la porta del bagno e ne aprì un’altra davanti a sé, facendola entrare nell’unica cabina. “Ecco, ragazza blu, ora puoi rilassarti e metterti comoda”.Lui e il suo dannatissimo accento irlandese, con le sue ‘r’ arrotolate che rendevano anche una frase come quella piena di doppi sensi. Beh, forse i doppi sensi non erano colpa delle ‘r’ ma era lei a vederceli.Aprì uno stipetto e le porse una bustina di plastica nera.“Che cos’è? Cocktail di benvenuto liofilizzato?”Il suo sorriso – quel mezzo sorriso che gli piegava leggermente le labbra da un lato, sempre lo stesso – riusciva a irritarla e a suscitarle pensieri impuri, simultaneamente. Nick Manion era l’agente più attraente con cui le fosse capitato di lavorare, e sapeva bene di esserlo“Non hai un libricino prezioso che vuoi mettere al sicuro dall’acqua, visto che siamo in mare? Prendilo come una sorta di giubbino di salvataggio per il nostro prezioso carico”.Aveva ragione, naturalmente. Oppureera un banale trucco per vedere dove lo teneva. Ma erano dalla stessa parte, no? Nick era un agente indipendente ma in quella partita stava giocando con loro, e allora perché le era venuto quel pensiero?“Cosa c’è?” Quando l’avrebbe piantata di osservarla come se fosse un insetto sotto a una lente d’ingrandimento?“Niente. Mi sono bagnata i pantaloni, sul gommone”.“Chiedi e ti sarà dato. Un ricambio per la signora”. Un paio di pantaloni e una maglietta neri da donna fecero la loro comparsa da un altro stipetto. Non aveva bisogno di spiegarli per sapere che sarebbero stati della sua taglia.“Vado a parlare con il capitano, così puoi avere la tua privacy per cambiarti”.La porta si era appena richiusa alle sue spalle che Claire tornò a quel pensiero scomodo. Eyewatch gli aveva parlato di un quarto uomo, ed era così che Nick si era presentato quando aveva comunicato con il team. Ma aveva davvero parlato con loro? E l’auricolare e gli occhiali con la telecamera che erano spariti entrambi, uno sotto a un suo tacco, gli altri in una sua tasca, erano una coincidenza? Claire scalciò per liberarsi dai pantaloni bagnati in più punti, si sfilò la giacca, estraendo il libretto dalla tasca e chiudendolo nella busta ermetica che Nick le aveva lasciato. Indossò quindi i pantaloni di cotone, che erano morbidi e la fasciavano come una seconda pelle. Stava mettendo mano alla parrucca quando l’imbarcazione prese un’onda. Prima di riuscire a trovare un appiglio con le mani, sbatté la testa contro uno degli stipetti in alto.Merde!”“Adoro quando la tua anima francese prende il sopravvento”Da dove era sbucato? Il lieve rumore della porta che si apriva doveva essere stato coperto proprio dall’impatto doloroso della sua scatola cranica contro il legnoChi ti dice che io abbia un’anima francese?” gli rispose secca, massaggiandosi la testa. Per fortuna, la folta parrucca aveva attutito il colpo. Dormo con il tuo profilo sotto al cuscino, non lo sapevi? Padre americano, madre francese. Sei un mix affascinante. Posso?Si era avvicinato e aveva alzato una mano verso di lei, con intento inequivocabile. Improvvisamente privata dell’uso della parola, Claire riuscì solo ad annuire. Come poteva un gesto banale come quello di rimuovere una parrucca diventare tanto sexy? Forse era colpa didue occhi tanto blu da apparire illegali, che in quel momento brillavano come la superficie del mare sfiorata dal sole. Forse era stato il tono con cui aveva parlato, come se stesse chiedendole il permesso di fare molto di più che non liberarla dalla chioma finta
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