le stampe di jil sanders

Creato il 24 dicembre 2011 da Hermes
Una nuova piccola ossessione: dopo le stampe di McQueen, i ricami di Lanvin, le fantasie di Vilebrequin (ricamate o stampate che siano), sono tornate altre stampe, quelle dell' Uber-minimalista Jil Sander. Ne ho avvistate due - tutte da trovare all' outlet con un po' di fortuna - per cui sbavare... per dirla in un modo più "fascion", "to die for".


La faccia nasona che ti scruta è inquietante, ma ha il suo fascino. Le stampe - PE 2010- sono ispirate dal lavoro di Léonard Tsuguharu Foujita, un importante pittore giapponese naturalizzato francese. Operò nell' ambiente che era di Modigliani e Picasso, per citarne due, la cosiddetta scuola di Parigi, arricchendo però il suo stile con tratti tipici dell'arte giapponese, come l'attenzione al disegno e alla linea.

C'è anche la versione con stampa femminile e la camicia!Peccato che Jil Sander si ostini a fare le camicie alla camera caffè con maniche corte. Finchè non diventerò grasso, baffo-bionduto e non metterò i calzini sotto ai sandali (naturalmente sarò naturalizzato tedesco), non porterò camicie a maniche corte.
L'altra camicia "sbavanda" (vedi nota a fondo pagina) è della scorsa estate, con quella stampa di fiori enormi così particolare. Si vede lontano un miglio quando una stampa è fatta bene e seriamente. Van Noten, Hermès, Jil Sanders, McQueen, Vilebrequin... le loro sono tremendamente ben studiate e particolari.




E le tshirt , che perdono il fascino della camicia particolare ma anche quello dell'impiegato agostano, categoria evidentemente molto allettante per il mondo della moda.


Sbavanda: neologismo su costrutto latino. Lett.: "da sbavare" [sbavare + -ndo/a], l'autore, essendo ignorante, usa la forma con il seguente significato: "per cui sbavare".

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