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Le stelle sono taaante, milioni di milioni...

Creato il 29 luglio 2015 da Junerossblog
Le stelle sono taaante, milioni di milioni...Come forse saprete Facebook decide un po' arbitrariamente i post da selezionare per le bacheche degli utenti. A poco valgono le preferenze o le stelle degli amici stretti, decide lui quali sono le notizie davvero interessanti.
Ebbene, ultimamente Facebook mi sta proponendo i post dell'amica Giusy Valenti. E devo dire che ha fatto bene, per una volta, perché non li trovo solo di mio gusto, ma ne condivido il pensiero e lo spirito. Ve ne posto due esempi su un argomento che mi interessa molto, come spunto di discussione e non di polemica.

“PROMEMORIA DI UNA LETTRICE 

- Se decidi di commentare un libro, attenta a non rilasciare meno di 5 stelline. In alcuni casi nemmeno 4 sono sufficienti.
- Se rilasci 2 stelline, aspettati di aver smarrito il nome. Diventi "la tizia", "la tipa", ..."quella"!
- Se ne metti una, dai prima disposizioni per un funerale. Il tuo
- Non esprimere con troppo entusiasmo di aver apprezzato il libro di un'amica. Sei di parte, quindi...
- Non criticare il libro di un'amica. Che razza di persona è una che ti parla schiettamente?
- Non osannare un'autrice più di un'altra.Verrai giudicata per i tuoi gusti di lettura.
- Anche se l'autrice ti chiede di essere sincera, leggi tra le righe: siamo amiche finché ti piace cosa scrivo.
- La libertà di parola, i gusti personali, il diritto di esprimersi con sincerità....sono un optional, un'utopia, un'illusione.
- Fingi che ti piaccia tutto ciò che leggi o ti farai dei nemici. Non importa se vai contro la tua natura, sopprimi te stessa!
- Segui tutte le regole non scritte, e sarai la miglior lettrice del mondo.
Promemoria 2
- Inutile che scrivi il promemoria 1, farai sempre di testa tua e scriverai quello che pensi.
- Condoglianze in anticipo.”

“Nel mio post di qualche giorno fa, PROMEMORIA DI UNA LETTRICE, nessuno ha fatto caso che io non abbia menzionato le 3 stelline. E perché qualcuno avrebbe dovuto notarlo? Io stessa le ho ignorate deliberatamente, e il motivo è semplice: non le ca.., ehm, dicevo.. non le calcola nessuno. Sono messe lì per separare la prima e la seconda dalla quarta e la quinta. Nient'altro. Credevate forse che servissero per dire che il romanzo vi è piaciuto ma ha qualcosa che non va? Cioè, che le parti positive e negative si equivalgono? AH AH AH. Assolutamente no.
Anzi, per alcune autrici significa che il libro non ti è piaciuto affatto. Oppure neanche si ricordano: "Hai commentato? Davvero? Quando? Dove?"
Le lettrici addirittura le sorvolano, non ponendosi manco il dubbio che magari si tratta solo di gusti personali, e che potrebbero perdersi delle letture davvero avvincenti se ignorassero le sopracitate stelline. ( Che, detto tra noi, mi fanno pena, poverine. Le stelline! Non le lettrici Emoticon smile )
A me è capitato di leggere romanzi commentati a una stella, e li ho trovati bellissimi. Ma anche il contrario, devo ammettere. Cinque stelle per romanzi che mi hanno fatto addormentare! Ma dato che sono sempre ottimista, apprezzo che siano serviti a qualcosa, in fondo.
Morale? Seguite l'istinto, o il consiglio di chi ha i vostri stessi gusti. E non abbiate paura di commentare "a tre stelle"; per quanto mi riguarda, non sono da considerare uno spartiacque, ma utili a evidenziare cosa piace e cosa no.”
Ebbene io personalmente mi ritrovo ad usare spesso il giudizio, medio non mediocre, delle tre stelle. È, secondo me, il giusto valore quando il libro è buono ma non ottimo, esprime talento ma ha qualche mancanza. Quando il potenziale del romanzo non soddisfa a pieno le aspettative, ma resta comunque un buon prodotto. 
Davvero non trovo ammissibile che per alcune autrici esistano soltanto giudizi a quattro o cinque stelline, il resto è negativo,  anzi un'offesa personale.
Che poi, anche i veri commenti critici, quelli con al massimo due stelle, sono rivolti all'opera in questione,non certo all'autore/autrice, o peggio ancora autrice la persona, fisica o giuridica.
In fondo constatare errori, mancanze o disattenzioni, o esprimere una diversità di gusti non vuole essere una persecuzione, ma solo l'espressione di una libertà sacrosanta e comunque non ortodossa. Insomma non è la guerra di chi ha ragione o torto,ma vorrebbe solo essere il dibattito "maturo" di persone associate da interessi comuni... forse.

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