In mezzo alle nevi della Lapponia sorge, isolata dal resto del mondo, una elegante clinica termale per le cure delle malattie cutanee. Il personale della clinica, il dottor Grömwall e i pochi pazienti in terapia costituiscono un microcosmo solo apparentemente sereno e ben presto il protagonista del racconto, il neo arrivato signor Svensson, è vittima di un’inquietudine crescente. Pur proponendo situazioni e dinamiche piuttosto classiche e battute (l’arrivo di Svensson ad esempio ricorda quello di Harker nel Dracula di Bram Stoker, personaggi accomunati anche dal rapporto epistolare che intrattengono con le proprie famiglie) la lettura dell’albo è scorrevole e appagante.
Alcune caratterizzazioni funzionano meglio di altre, i personaggi femminili e le loro vicende paiono un po’ deboli ma il tessuto narrativo dell’intreccio è ben teso e privo di cali di ritmo. Peccato per il finale precipitoso e davvero troppo didascalico: a colpire il lettore è più il brusco cambio di registro che il colpo di scena. La sceneggiatura di Giovanni Di Gregorio, ben costruita e articolata è interpretata ottimamente da Francesco Ripoli, il cui tratto corposo e pieno riesce fin da subito a convincere il lettore, accompagnandolo nell’atmosfera ambigua che contraddistingue la narrazione.
L’espressività dei primi piani, la cura per il dettaglio delle tavole e l’uso di prospettive oblique in alcune vignette sono elementi che contribuiscono in maniera decisiva al risultato finale.
Abbiamo parlato di:
Le Storie #11 – Il lungo inverno
Giovanni Di Gregorio, Francesco Ripoli
Sergio Bonelli Editore, Agosto 2013
114 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,50 €
ISBN: 9772281008006
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