Il sesto numero de “Le Storie” di Sergio Bonelli ruota intorno ad un’eredità. Suona ironico, considerato che è l’ultima storia scritta da Paolo Morales, portato via da una malattia a nemmeno sessant’anni. Ritroviamo il killer attempato, geniale intuizione apparsa in una delle migliori storie dello sceneggiatore per Martin Mystère (Furia Omicida): si chiama René, mentre il nome dell’altro era Peter Schubert, ma è chiaramente lo stesso, per carattere e per fattezze. L’ambientazione è indovinata, intrigante. Nel preambolo la Berlino liberata rimane sullo sfondo, e il ritmo dell’azione – sostanzialmente intimo e silenzioso – viene contrappesato dai riverberi della festosa liberazione dell’ottantanove.
Lo sviluppo della storia avviene nella Berlino dei giorni nostri, affacciatasi alla storia con un passato difficile da gestire esattamente come il protagonista; il ritmo diventa sempre più incalzante man mano che le vicende del passato e del presente si avvicinano tra di loro fino a confluire l’una dentro l’altra.
Una storia di conflitti e di meccanismi da cortina di ferro, che confronta generazioni diverse, mettendo in luce le attuali difficoltà di un dialogo tra sordi. Graficamente, i disegni indugiano molto sulle figure e molto meno sui panorami e sugli ambienti. Ne risulta una scenografia subalterna all’intimità dei personaggi; Max e Helen hanno una grande personalità, al punto di “uscire” dalla pagina. Una buona storia di un grande fumettista che ci mancherà.
Abbiamo parlato di:
Le Storie #6 – Ritorno a Berlino
Paolo Morales, Davide De Cubellis
Sergio Bonelli Editore, marzo 2013
110 pg, brossurato, bianco e nero – € 3,50
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