Magazine Cucina

Le strategie della Francia per conquistare la Cina del vino

Da Vini&terroir

Bisogna dirlo i francesi sono molto più avanti di noi nella conquista della Cina.  Circa quindici anni addietro nessuno osava parlare di vino a Pechino oppure a Shangai e non si vendeva una sola bottiglia di vino di qualità. In questo lasso di tempo la Francia ha fatto passi enormi: il consumo pro capite è di circa 0’5 litri per abitante per un anno , sono statistiche relative all’anno 2010. Le stime prevedono che la cifra raddoppi da qua al 2014 e già il 47% dell’importazioni di vino parla francese. Il vino francese viene considerato , in Cina, come un prodotto di lusso  ed anche un “oggetto” del desiderio. Camminando per le strade di Pechino ci si rende conto della nuova realtà che abbraccia il lusso. Nei ristoranti trendy e lussuosi la carta dei vini inizia sistematicamente con i vini francesi, con prezzi che variano tra i 350 yen ( 37€) ed i 100000 yen ( 10500€) All’onore sono sempre evidenziati i vini del gruppo LVMH, Roederer, Group Baron Philippe de Rothschild, Domaines Barons de Rothschild ( Lafite), i bordeaux  della galassia Moueix ( quello del Petrus), i borgogna di Bouchard oppure Jadot e la valle del Rodano con Guigal e Jaboulet.

Le strategie della Francia  per conquistare la Cina del vino

Altro jolly che i francesi hanno giocato è l’importantissimo lancio della rivista la Revue du Vin de France in Cina , il 28 maggio è uscito il primo numero. Un passo importantissimo per la promozione e divulgazione dei vini francesi. Noi italiani come siamo messi nel futuro più importante mercato vinicolo del mondo? Onestamente non saprei , posso solamente dire che quando clienti facoltosi cinesi arrivano nel ristorante dove lavoro, al momento di scegliere il vino vanno imperativamente su vini francesi ( nonostante le mie pressioni a riguardo del vino Italiano).


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :