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Le suore che volevano la tessera Cgil

Da Brunougolini

Le suore che volevano la tessera Cgil
Le suore che volevano la tessera CgilCari compagni, che cosa dobbiamo fare con queste suore che intendono chiedere la tessera della Cgil? La singolare richiesta è contenuta in una lettera spedita il 7 luglio del 1948, a una settimana dall’attentato a Togliatti, dalla Camera del lavoro di Sondrio alla segreteria generale della Cgil cioè a Giuseppe Di Vittorio. L’epistola, con oggetto “iscrizione religiosi” , informa che “Le rev. Suore delle Case di cura private di questa Provincia, hanno chiesto l’iscrizione alla nostra Camera confederale del lavoro…”. Tali suore, si aggiunge, “non hanno alcun trattamento economico da parte delle singole amministrazioni e di conseguenza non sono sottoposte ai doveri del personale dipendente, né godono dei diritti e benefici del personale stesso…”. La Camera del lavoro conclude di voler conoscere, qualora tale richiesta d’iscrizione venisse accettata, “in quale categoria dobbiamo inquadrarle”.
Il suddetto documento, insieme a molti altri che costellano la lunga vita del maggior sindacato italiano, mi è stato segnalato da Ilaria Romeo, la giovane segretaria responsabile dell’Archivio storico nazionale della Cgil. Una miniera di relazioni, comunicati, lettere, verbali consultabili da chiunque, in qualche misura, anche on line, all’indirizzo www.cgil.it/Organizzazione/ArchivioStorico/ArchivioStorico.aspx.
Sono, spiega Ilaria, circa 9.000 buste per 950 metri lineari. Un chilometro di materiali che coprono un arco cronologico dal 1944 ad oggi. Sono presenti anche fondi personali dedicati a Bitossi, Lama, Marianetti, Del Turco, Pizzinato, Trentin.
Sono così rintracciabili documentazioni importanti come il verbale della riunione del comitato direttivo del 12-13 febbraio del 1984 dedicata all’aspro scontro sulla scala mobile e a una trattativa col governo di Bettino Craxi. Con la Cgil divisa tra comunisti e socialisti. Leggiamo così che il segretario confederale Gianfranco Rastrelli, aprendo la riunione, annuncia come “…ad ogni modo noi alle 2 e mezzo ci presenteremo con queste due opinioni differenziate, di una componente e di un'altra componente, poi mi pare che anche il compagno Lettieri, per informazione, è d'accordo con noi nel senso che non ci sono le condizioni per firmare l'accordo…”. Il verbale prosegue con un breve intervento di Lama e le due relazioni di Militello e Vigevani (purtroppo troncata nel testo on line).
Un archivio ricco di spunti e informazioni, strumento importante a disposizione del popolo “internettista”. Utile per tanti giovani che poco o nulla conoscono delle vicissitudini del sindacato italiano. Tra le cose gustose, segnalate da Ilaria Romeo, le vignette presenti nel fondo dedicato a Ottaviano Del Turco. Ottaviano è un dirigente socialista conosciuto anche per la sua passione per l’arte, purtroppo incappato in vicende giudiziarie dalle quali si spera possa uscire dopo un primo severo livello di giudizio. Tra le vignette scoperte nell’archivio una è dedicata a Luciano Lama proprio nei giorni affannati della disputa sulla scala mobile. A dimostrazione che l’aspra polemica non faceva sparire i rapporti di amicizia. Il disegno porta il titolo “LAMAnia” e mostra Luciano con l’immancabile pipa che nel fumo disegna una scritta: “pregasi restituire quattro punti”. Era un ciclo di immagini: LAMAlinconia, LAMArcord, LAMAledizione, LAMAschera, LAMAgia, LAMAssima, LAMAretta, LAMAtematica.
Altri materiali si soffermano sul “volto umano” della Cgil quando fin dal suo primo congresso, nel 1947, organizzava, a latere, un torneo di calcio. Ed ecco le foto di Di Vittorio che premia i finalisti oppure che stringe la mano a Puskas, capitano della squadra nazionale di calcio dell’Ungheria ed al mediano della squadra Jozsef. La Cgil, in fondo nasceva così accompagnando l’impegno per la ricostruzione, il suo “piano del lavoro”, a iniziative di svago popolare. Erano i tempi di una crescente solidarietà di massa, molto prima del dilagare dell’egoismo possessivo.


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