Un viaggio attraverso lo spazio, dal buio alla luce, è quello in cui ci accompagna Gareth Pugh durante la presentazione della collezione per P/E 2011. Proiettata sottoforma di un film girato da Ruth Hogben, su un maxi schermo allo Stadio di Parigi Bercy, la collezione ci introduce nell'universo cybernetico di questo stilista techno-visionario. Abiti geometrici dal taglio affilato, morfologicamente studiati su corpi evanescenti, androgini e dall'incarnato pallido.
La neutralità del grigio ghiaccio predomina sul bianco e sul nero, ritornando anche nel make-up. Maschile e femminile si neutralizzano in tute stretch, sia per lei che per lui, leggings e gilet dal taglio spigoloso. Pattern optical dall'effetto psichedelico, nelle tonalità del bianco e del nero, riverstono l'interno di giacche modello smoking rivisitato in chiave samurai style, così come gli abiti dai volumi studiati.
Un abito dal taglio classico, con gonna anni '50, si cybernizza nel gioco di specchi che rivestono la figura in una guaina metallica simile ad un'armatura. Cappotti in alluminio dalla lavorazione a onde contro giacche scolpite giocano sul contrasto tra rigidità e morbidezza che caratterizza lo stilista. Dal nero al bianco, dall'oscurità alla luce dello spazio, benvenuti nell'era delle visioni digitali.
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