Uno scrittore può utilizzare differenti tecniche di composizione per creare narrazioni articolate, smontando la successione lineare degli eventi e ricomponendola a suo modo. Naturalmente questa scelta non è mai casuale: ogni autore, componendo il materiale (gli eventi) a sua disposizione è come un architetto che progetta il suo edificio; i volumi, le forme, le linee spezzate o curve, l’alternanza di spazi pieni e vuoti determinano un impatto visivo ed emotivo in chi osserva la struttura. Analogamente lo scrittore dispone il suo materiale di eventi secondo un disegno preciso che avvicina il lettore al suo mondo, al messaggio che egli intende veicolare.
L’analisi delle tecniche di composizione facilita la comprensione del contenuto di un’opera e dei suoi significati. Proponiamo di seguito le tecniche più ricorrenti:
La cornice Consiste nell’inserimento di una storia all’interno di un’altra, che la contiene così come la cornice contiene un quadro. essa permette all’autore di inserire personaggi secondari, variazioni sul tema principale, oppure di legare tra loro episodi, uniti da un filo conduttore, in cui si muovono personaggi del tutto differenti.
Celebre la cornice utilizzata da Giovanni Boccaccio nel Decameron che serve all’ autore per rendere un accumulo di racconti autonomi in un’opera unitaria. Infatti, Boccaccio immagina che sette donne e tre giovani, per sfuggire all’epidemia di peste che ha colpito Firenze, si siano rifugiati in una villa di campagna dove trascorrono due settimane per evitare il rischio del contagio, per dilettarsi si raccontano , a turno, per cinque giorni alla settimana, dieci novelle che hanno un tema prestabilito. La cornice offriva dunque al Decameron la sua salda struttura esterna ordinata, una struttura organica attraverso la quale si esprimeva una visione complessiva e coerente della vita, rispondeva in tal modo ad un ‘intima esigenza dell’autore: quella di rappresentare la società del suo tempo e gli ideali di vita che la caratterizzavano.
L’alternanza E’ la tecnica che si sviluppano raccontando alternativamente due o più storie che si svolgono nello stesso arco di tempo, interrompendo prima l’una poi l’altra, per ricominciare poi in un momento successivo. Ciò permette all’autore di seguire più personaggi che agiscano contemporaneamente in luoghi diversi.
Nei Promessi Sposi Manzoni utilizza questa tecnica per seguire le avventure di Renzo, quando separato da Lucia, si ritrova a Milano, vivendo svariate avventure. Contemporaneamente narra cosa è avvenuto a Lucia: l’arrivo al convento della Monaca di Monza e il suo rapimento. Poi nuovamente Manzoni sposta l’attenzione del lettore su Renzo continuando a narrare le vicende che lo riguardano.
La concatenazione combina più segmenti narrativi legati da un elemento comune (un luogo o un personaggio). I segmenti narrativi non sono legati tra loro da un rapporto di causa-effetto (da una deriva l’altra) o da un rapporto temporale (prima…poi) ma dalla presenza di un elemento comune. Un esempio è dato da Marcovaldo una raccolta di favole moderne scritte da Italo Calvino, che ha come protagonista un manovale immigrato dalla campagna in una grande città industriale che a lui risulta estranea e sconcertante, venendo a incappare nelle più bizzarre situazioni.