Costoro sono convinti, con i loro gesti gagliardi, di aiutare la dura battaglia della Fiom e della Cgil. Sono convinti che alle spalle di Bonanni e Angeletti ci siano solo gruppi sparuti di persone. No: c'è un popolo composto da milioni di donne e di uomini. E' con loro, con le loro convinzioni, che bisogna fare i conti. Offenderli, aggredirli significa contribuire ad allargare un fossato pericoloso per tutti e consolidare l'opinione di stare nella via giusta additata da Raffaele Bonanni. E questo nel momento in cui rappresentanti del governo e rappresentanti della Confindustria sono in difficoltà poiché le loro ricette non risolvono la crisi. E la stessa strategia di Marchionne scricchiola.
Se assistessero a queste vicende uomini come Di Vittorio, Foa, Novella, Lama, Trentin, Garavini avrebbero un sussulto. Loro che tanto hanno fatto, in tempi ben più difficili, per ricostruire l'unità sindacale, sapevano bene che l'assalto alle sedi sindacali era un metodo in uso all'inizio del ventennio fascista. Sapevano bene che stando da soli, orgogliosi del proprio sindacato, ci si lava l'anima, ci si fa belli con se stessi, ma non si vince nulla, non si porta a casa alcun risultato. L'autunno caldo fu una riscossa rispetto agli anni 50 perché riuscì a unire le persone e anche a cambiare le idee. Non aggredendo a colpi di uova i dissenzienti.
Pensate se i predecessori di Giorgio Cremaschi (come Lama, Foa, Trentin, Garavini) fossero andati a un dibattito come quello voluto dal centro sociale di Askatasuna, a Torino. Avrebbero parlato, certo, ma con asprezza e vigore. Non per blandire i giovanotti, bensì per spiegare, con asprezza, che quegli atti criminali servono solo a isolare chi vorrebbe discutere di contrattazione e dei problemi del lavoro. Servono solo a sabotare la stessa manifestazione della Fiom annunciata per il 16 ottobre. Sono incompatibili con la cultura della Cgil. Parlerebbero come parlarono molti anni fa quando in piazza Statuto vi fu un assalto alla sede della Uil reduce da un accordo separato. Altri tempi. Tempi di coraggio e di idee chiare
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