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Le vacanze di Fido, una vera e propria vita da cani

Da Silvanascricci @silvanascricci

Le vacanze di Fido, una vera e propria vita da cani

“L’ho trovato dimagrito, sai lui mangia solo filetto e non so mica se gliel’anno dato quelli là”.

Il soggetto del dimagrimento è un cane.

Lo capisci dopo perchè all’inizio, captando il discorso, sentivi che parlavano di un certo Aldo.

Aldo è uno dei tanti cani che sono stati parcheggiati in questo cliniche speciali, in queste case di riposo per animali per permettere ai padroni di andare in vacanza. E siccome i nostri animali domestici, cani, gatti, conigli eccetera mangiano chi solo filetto, chi solo ostriche dei Caraibi, chi solo polpettine di manzo di una precisa regione dell’Argentina e via di questo passo, ecco il trauma è affidarli a qualcuno e, successivamente, andarli a prendere al ritorno dalle vacanze.

Anche perchè quelli che tengonoin custodia i cani ovviamente, alle richieste “il mio cane mangia solo questo, mangia solo quello” annuiscono con grande serietà ma sotto sotto fanno una fatica “cane” a trattenere un’irrefrenabile risata.

Poi di solito fanno così: gli buttano un tozzo di pane per due o tre giorni durante i quali il cane si rifiuta segnosamente di mangiare, ma al quarto giorno, alla vista del tozzo di pane fa dei salti alti due metri dalla felicità.

E quando i padroni del cane tornano e chiedono “allora tutto bene?” l’albergatore canino risponde: “tutto benissimo”.

Infatti i filetti se li è mangiati lui, gratis.

Alla fine dei conti cani, gatti, conigli e altre specie tornano quasi sempre felicemente in famiglia a fine agosto.

Diverso è il discorso sui criceti, simpatico topo che andava molto di moda negli anni 70 e che ancora comunque alberga sovente nelle camerette di ragazzini o ragazzine d’animo dolce.

Se ci fate caso il criceto di solito non passa l’estate.

E si raccontano sui criceti ogni volta storie tragiche, drammatiche e ai confini del raccapricciante.

Non cìè un criceto che sia stato mai trovato vivo e sano. Va sempre a finire malissimo.

Nel mondo dei criceti non esiste il lieto fine e, se ci fate caso, non muoiono mai di morte naturale.

I racconti sulla fine dei criceti di solito sono di questo tipo (chiameremo per comodità il criceto Agostino):

1 – Agostino è uscito dalla gabbia, è entrato in un buco che c’è in cucina, si è infilato nella grondaia, è piovuto forte e l’acqua l’ha portato al centro della terra.

2 – E’ venuta la donna delle pulizie e a un certo punto ha suonato il postino, lei ha spento l’aspirapolvere e si è allontanata, Agostino, siccome c’era la gabbia aperta, ha cominciato a correre, è saltato sull’aspirapolvere riaccendendolo ed è stato aspirato dal tubo.

3 – Agostino ha toccato un filo elettrico scoperto degli operai che stanno facendo i lavori e dicono che si è vistolo scheletro illuminato per un momento. Stecchito.

4 – La signora che viene a dargli da mangiare ha aperto la gabbia, lui è scappato, è andato in terrazza, è caduto nella terrazza di sotto dove c’è un molosso che l’ha preso in bocca e l’ha sbattuto lontano, lui è finito nel camion del rusco (rifiuti, per i non bolognesi. ndr) che passava di sotto, il camion ha avuto un incidente e si è ribaltato, Agostino è volato fuori, è finito sul piatto di un tavolo in un ristorante all’aperto, la donna che stava mangiando ha urlato di paura e Agostino è morto d’infarto.

5 – E’ sparito Agostino. L’abbiamo cercato dappertutto ma non l’abbiamo più trovato. Per la verità ieri alle cinque, però, uscendo, abbiamo notato che il portiere del palazzo squittiva.

6 – (questa è successa veramente alla mamma di un mio amico a fare la spesa). “Signora come sta Agostino?” “Eeeeeh, una tragedia signora stia buona, poverino, deve sapere che è uscito dalla scatola stamattina, è andato sul davanzale, ha fatto tutto il cornicione (intanto l’altra signora la guarda allibita), è entrato nel buco della grondaia ed è finito nelle fogne”. E la signora sempre più attonita con gli occhi stralunati: “Agostino? ma Agostino… Raggi?”.

In realtà aveva chiesto come stava Agostino Raggi, anziano parente della signora, che era in ospedale.



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