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Le variazioni Hitchcock

Creato il 05 maggio 2015 da Il Coniglio Mannaro @elegantbear78
Goldberg-titlepage.pngL'idea, di quelle buone per chi ama le sfide creative, si sta sviluppando dalle parti di "Da dove sto scrivendo", grazie all'iniziativa di Helgado, che sta continuando a proporre interessanti variazioni su un brano di Hitchcock.
Il gioco della variazione su un tema è antico come la creatività della mente matematica, come la profonda e acuminata bellezza della musica e della sua ricorsività; Di esempi illustri, la letteratura abbonda, e non c'era certamente bisogno che ci mettessimo anche noi, masticaparole da osteria, ad accodarci a Queneau, Umberto Eco e Bartezzaghi.  Eppure, la tentazione è così forte che molti autori hanno affilato le penne e raccolto le sfide via via che sono state lanciate da Helgado. Anche il Coniglio ha fatto la sua parte e, siccome l'idea sembra promettente e gravida di sviluppi interessanti, ha scritto questo post per condividerla, invogliarvi a seguire il blog e tenere traccia delle proprie variazioni sul tema, man mano che usciranno dalla Tana.Buona lettura e, spero, buona partecipazione!

Brano originale

Una giovane donna si trova sperduta nel quartiere parigino di Montmartre, intorno a lei una scura coltre di buio. La giovane cammina fra i vicoli costeggiando un lungo muro, ha paura, entra finalmente in una casa. Sale le scale, comincia a intravedere una luce, si trova nel mezzo di un bar frequentato da uomini ubriachi. Gli uomini si avventano su di lei: la vogliono rapinare, forse abusarne. La donna urla di terrore, i maniaci la legano, la buttano in un fiume, aspettano sulla riva di vederla divorata dai topi. La donna sprofonda nell’acqua, comincia a dondolare. Si sente soffocare. Una mano la scuote, si sveglia, finalmente la voce amica del dentista: «Tutto fatto signora. Mezza corona, prego!»

Inversione totale

“Prego, mezza corona. Signora, fatto tutto?”La dentista è un’amica: la sua voce, finalmente! Si sveglia e le scuote la mano. Lei si sente soffocare e comincia a dondolare nell’acqua. Sprofonda, la donna, divorata dai topi. Sulla riva aspettano di vederla, buttata in un fiume; maniaci! Terrore, urla di donna. Abusi, rapine: su di lei si avventano gli uomini ubriachi, uomini che frequentano bar. Nel mezzo si trova la luce. Intravede dove cominciano le scale, le sale: una casa, finalmente! Entra, ha paura: il muro è lungo, costeggiando i vicoli cammina la giovane. Buio, coltre scura intorno a lei: è a Montmartre: quartiere parigino sperduto, dove si trova una donna giovane.

Favola distopica

Ciravolta una città di nome Mammatre che aveva guttato una tatagrande nelle sue strade; era buio e lei non vedeva niente. Scilava piano piano lungo il muro e piantremava tutta di paura. In cima ad una scala lunga lunga vide una bagliuce lontana, ma finì dentro ad un postobrutto con degli assassini che la volevano prendere. Lei pianse e impietò, ma loro la legarono e la buttarono nel fiume, dove c’erano un megarione di topomostri con le zanne che la mangiavano sott’acqua. Però Dentamico infila una mano nell’acqua, la prende e lei si sveglia. Lui dice “Ora è tutto a posto, tatagrande. Mi regali un soldino?

Livore odontiatrico

Sudicia malnata! Si agita e sobbalza tutta, nel suo incubo da isterofessa; rischio di perforarle una radice, come minimo. Chissà cosa le passa in quella zuccaricca da aristoborgante. Brutta allucivacca. Tutti così: ricchi, viziati e psicodifettati, come minimo! Bel guadagno che ho fatto, in quanto a clientela, aprendo la bottega a Montmartre. A volte penso che avrei fatto meglio a restare con i rompiossa delle bettole, ad occuparmi delle marcitudini coronali e delle voragicarie. Ti auguro di sognare quelli, tettesecche! Sogna che ti portano in uno di quei bar, in cima alle scale strette, dove ti ripassano per benino e poi ti buttano giù, nuda e legata, nel canalpiscio, in pasto ai topi! Come minimo.Oh, come si contorce… Su, forza, in piedi, pignascoscia: mi devi un credito, come minimo, per quella orofogna che ti ritrovi!
Le variazioni Hitchcock
Questo post partecipa all’iniziativaUna parola al mese. La parola di maggio 2015 è livore (al link maggiori informazioni).

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