
In questo caso si tratta de "Un riflesso" di Filadelfo Simi.
E sotto c’è la riproduzione del quadro in rilievo plastico. Per chi vuole guardarlo con le emozioni.



Con la mano sinistra quindi si ripercorrono i contorni delle figure e i volumi, con la destra si legge in braille la descrizione minuziosa dell’immagine e una breve nota critica. Si acquisisce così in dissolvenza l’immagine nella mente.
Dopo si va verso un’altra piattaforma dove il quadro plastico è collegato ad un sistema audiovisivo che si attiva toccando le singole parti che compongono il quadro. In questa raffigurazione si vedono le giovani abitanti di un paesino toscano che ballano e altre due graziose paesane stese per terra che le accompagnano con le mani e la voce. Toccando le ballerine si sentono (e si vedono sullo schermo) voci di danzatrici accompagnate da una musica adatta all’ambientazione e all’epoca; passando le dita sulla ragazza per terra che canta si sente la voce; digitando il volto della quinta fanciulla si sente un battito di tamburello. Si tratta praticamente di una postazione di regia dove si può decidere quali suoni e quali immagini fare scorrere al cinema. Solo che il regista è cieco. Se invece non fosse cieco ma avesse fatto comunque questo percorso, sarebbe un regista che ci vede meglio. E allora accompagniamoli i nostri figli in queste vie dell'arte attraverso le emozioni.






