Ho tanti amici, che sono nel settore gastronomico, ed ogni tanto vado a disturbarli, oggi è toccato a Giusy Aversa, che lavora nella Pasticceria a gestione familiare la “Casa del
Le zeppoline di san Giuseppe de La Casa del Dolce
Dolce” a Piano di Sorrento, un’attività artigianale, fondata da suo Papà Mattia, che ora non c’e’ piu’, ma tutta la famiglia da molti anni, Carmine Pollio, il pasticciere, ci lavora da 40 anni ed ha incominciato da ragazzino, sotto la magistrale direzione di Mattia Aversa, è cresciuto in mezzo a tante delizie, carpendo e seguendo i consigli del grande Maestro.
E’ bello avere un’amica pasticciera come Giusy che, nonostante, l’impegnativa giornata di san Giuseppe, dove, dalle nostre parti si friggono o si cuociono al forno le rinomate “zeppole” dedicate allo sposo di Maria, si è messa a disposizione per una pacifica invasione “multimediale” del proprio laboratorio.
Il lavoro per Carmine è incominciato stamane alle 4, e non si contano le uova utilizzate per l’impasto, forse piu’ di 600, a detta di Giusy, ed a quest’ora saranno arrivate a molte di piu’.
Sulla storia delle zeppole, vi rimando al mio articolo, cercando di non incamminarmi in sentieri tediosi e pericolosi, visto le recenti discussioni su questo dolce, io sin da bambina, conosco quelle rigorosamente fritte, anche perchè se mi devo far male, mi devo far male come si deve, è inutile la presa in giro, della cottura al forno che le rende meno dannose, chi ci crede piu’?
Ed ecco il mio reportage fotografico:
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