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Le Zuppe di Meike

Da Fastifloreali
Le Zuppe di Meike   A volte mi sorprendo a pensare su come sono le cose e su come potrebbero essere, e gli spunti sono davvero tanti. Girovagando nel web, alla mattina, mi imbatto in questa Storia, divulgata su diverse testate giornalistiche, ormai neanche più novità, ma che ha suscitato tutta una serie di commenti, soprattutto negativi direi, anzi no, di amara consapevolezza.
Si tratta di Meike Dumortier, brillante trentenne di Anversa, già avviata in una brillante carriera di cacciatrice di teste nel Gruppo Randstad, a capo di un gruppo di nove persone. Purtroppo la crisi incombe ed il passo verso l'Anno Sabbatico è breve. Con lo zainetto in spalla Meike parte e dopo il periodo stabilito, decide di non tornare al lavoro. Memore infatti di mancanza di orari stabiliti e di libertà e amante di low cost, buona cucina e bicicletta decide di iniziare a cucinare zuppe e di venderle, magari consegnandole in bicicletta.
Per farla breve, le sue zuppe sono talmente buone, e le modalità di consegna piacciono talmente tanto che Meike è costretta ad assumere personale ed aprire una sede fissa. Questo è quanto in estrema sintesi.

Le Zuppe di Meike
Sometimes I catch myself thinking about how things are and how they might be, and there are so many ideas. Wandering the web in the morning, I come across this History, disclosed on several newspapers, now even more change, but that has prompted a series of comments, mostly negative I would say, no, the bitter knowledge.
This is Meike Dumortier, brilliant thirty of Antwerp, which began in a brilliant career as a headhunter in the Randstad Group, led a group of nine people. Unfortunately the crisis looming and the step to the Sabbatical Year is short. With his knapsack on his back side and Meike after the period specified, decides not to return to work. Mindful of the fact the absence of established schedules and lover of freedom and low cost, good food and bike decides to start cooking soups and sell them, perhaps handing bike.
In short, their soups are so good, and delivery methods like so much that Meike was forced to hire staff and open a fixed place. This is because in a nutshell.

Le Zuppe di Meike

Le zuppe di Meike

Le Zuppe di Meike

Le zuppe di Meike

Vado ovviamente a leggere l'intervista a cui vi rimando, ma soprattutto, inizio a riflettere sui commenti lasciati in fondo all'articolo, e mi ci ritrovo completamente. Provo immediatamente a ribaltare la situazione qui in Italia e queste sono le  domande che mi faccio o almeno alcune riflessioni:
1) a quanti di noi possono piacere le zuppe?
2) chi potrebbe spendere qualche euro in più per una zuppa biologica quando la trova pronta nel bancone freezer del supermercato ad un euro in meno?
inoltre....
3) la asl non permette che si possano commercializzare prodotti fatti in casa, senza certificazione, senza conservanti, senza filiera, senza tutta una serie di cose che distruggerebbero le migliori volontà.
4) se riesco ad avere tutte le certificazioni di carattere puramente sanitario, compreso i locali di carattere industriale a questo punto, avrei bisogno di altri timbri di carattere burocratico che neanche immagino.
5) se riesco a superare questi step devo avere la partita iva, quindi devo avere dei costi fissi annuali che devo essere in grado di sopportare, cioè devo pagare comunque anche se i miei incassi all'inizio saranno estremamente magri....
6) sulla consegna in bicicletta non mi soffermo neanche, ma inizio ad avere i lucciconi...
in pratica: 
sommando un mercato praticamente inesistente, aggiungendo la bontà dei prodotti che costano di più e sommando i costi di gestione fissi, il risultato sarebbe.....IL FALLIMENTO!
Le Zuppe di Meike
Obviously I'm going to read the interview to which I refer, above all, I begin to reflect on the comments left in the bottom of the article, and I find it completely. Immediately try to turn the situation here in Italy and these are the questions I ask myself, or at least a few thoughts:
1) how many of us can enjoy the soup?
2) who could spend a few dollars more for an organic soup is ready when the counter in the supermarket freezer in less than one euro?
also ....
3) the ASL does not allow that we can sell homemade products, no certification, no preservatives, no chain, without a whole series of things that will destroy the best.
4) If I can have all the certifications for purely health, including the premises of an industrial character to this point, I need more stamps bureaucratic nature that not even imagine.
5) If I can overcome these steps do I need a VAT, then I must have annual fixed costs that need to be able to endure, that I have to pay anyway, even if my business will be extremely thin at the beginning ....
6) Delivery on a bicycle I do not dwell either, but I start to have the big tears ...
in practice: adding a market virtually nonexistent, adding the quality of the products that cost more, and adding the fixed costs, the result would be ..... THE BANKRUPTCY!

Link di riferimento: 
http://www.soepmie.be/
http://d.repubblica.it/argomenti/2012/05/29/news/crisi_giovani_storie-1025998/

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