La scomparsa della Professoressa Lea Stefanelli, avvenuta martedì scorso, è una perdita grave per Lucca, la città dove ha insegnato circa quarant’anni, soprattutto al Liceo Classico “Nicolò Machiavelli”, istruendo e formando generazioni di studenti. Per me personalmente questa dipartita rappresenta un brano della mia vita che se ne va insieme alle mattine trascorse con lei sui banchi del Liceo agli inizi degli anni ’80. Alla Professoressa Lea Stefanelli debbo molto, non soltanto dal punto di vista intellettuale, ma soprattutto per la fermezza, oserei dire la severità, che mi ha permesso di crescere come persona, come studioso, come appassionato di letteratura, traduttore e scrittore. Il mio tributo va a chi mi ha bocciato, contrastato, insegnandomi però a riflettere, a non disperdere energie, ad avere alto il senso dell’impegno e dell’applicazione. Pur non condividendo tutto, cercando di superare la visione liceale, mi sono ritrovato con un metodo, una coscienza critica, una cura nei particolari che non posso non attribuire all’esempio di una docente come Lea Stefanelli. Non dimentico che oltre alle lezioni di Lettere e Latino, la Professoressa Lea Stefanelli ha saputo istillare un grande amore per il teatro, che talvolta seguivamo andando persino in trasferta per assistere a rappresentazioni di alto livello.
Grazie Professoressa Lea Stefanelli, grazie anche per la sua curiosità intellettuale con cui ha seguito i primi vagiti di un autore immaturo di poesie qual ero io a diciotto anni. Un saluto affettuoso da un suo vecchio allievo.
Marco Vignolo Gargini
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
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