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Leadership: Visione, Missione, Immaginazione e Risata.

Da Lemat @LeMatPercorsi

visione-immaginazioneNel mondo del coaching, oggi, si parla moltissimo di questa cosa delle Visione (o nell’inglese Vision), legandola sia a discorsi di management e gestione aziendale, sia a doti di Leadership individuale.
Ma qualcosa che ha a che fare con la “visione” è di certo un qualche tipo di immagine e perciò ha anche a che fare con l’immaginazione.

Ora… per poter sviluppare la capacità di “visione”, aumentando così la leadership ed il carisma personali ed infine rendersi utili nel proprio sistema (aziendale, familiare, ecologico) per una migliore, più rapida e più piena realizzazione, è bene scoprire di che cosa stiamo parlando…

 01. Visione e Missione

Tanto per cominciare credo sia opportuno differenziare Visione e Missione (o Vision/Mission).
La migliore differenza la trovai nel corso con Claudio Belotti, intitolato qualcosa come “PNL e Leadership”, che seguii qualche anno fa. Attraverso alcune “schede di lavoro”, il master trainer di PNL ci guidò a vedere le cose in questo modo: “la tua Missione è il tuo ruolo nella realizzazione della più grande Visione d’insieme delle cose, al tuo punto di vista sul mondo” (mia parafrasi personale).

Portrait_GandhiIn poche parole, per rendere il lavoro più semplice, Missione e Visione rispondono a due domande diverse:

Visione: “come vorresti che fosse il mondo?”
Missione: “che cosa farai TU per renderlo tale?”

E difatti l’esempio che Belotti portò era proprio quello del Mahatma Gandhi, che spesso recitava proprio: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. In questo esempio la Visione era l’indipendenza dell’India e la Missione prese delle forme come “il diritto alla resistenza” o la “guerra giusta”.

Se vogliamo riportare tutto a dei termini ancora più semplici, possiamo dire che la Visione è – sì – un obiettivo, ma il più macroscopico, quello che riguarda il “sogno” del mondo in cui vorresti vivere, e la Missione è una serie di azioni (più o meno organizzate), uno stile di vita, che ti permette di dare il tuo contributo in questa direzione.

02. La Risata: il miglior motore per la realizzazione

Come ben sai, se almeno una volta hai avuto curiosità di entrare nei processi di management pratico, quelli che trasformano un’idea in un fatto, la realizzazione di un obiettivo richiede almeno queste tre cose: avere l’obiettivo ben chiaro, definire una serie di azioni (con feedback), avere un buon motivo per agire.

Di certo il “buon motivo”, quello che nella Legge di Attrazione intelligente è l’espressione di emozioni positive, qui diventa la spinta propulsiva all’azione (felice), alla produttività migliorata ed illuminata, insomma, alla giusta motivazione.

thruman-showCon una metafora marinara…
la Visione è il sogno di trovare l’isola del tesoro, la Missione è la mappa con tutto il tragitto disegnato (con tanto di eventuali pericoli o aiuti) e la motivazione è il vento che soffia nelle tue vele: più ne hai, prima arrivi.

Quindi è importante avere tutti gli ingredienti: un’idea ben definita, con tutti i dettagli, del nostro super-obiettivo, una via da percorrere (meglio se si predispone anche un piano B ed un C) con previsioni di viaggio (punti di forza, debolezze interne ed esterne | una SWOT analisys, insomma), una serie di stratagemmi pronti per riprendere la rotta se la si perde (step di valutazione delle azioni e dei risultati ed eventuale riprogettazione a breve/medio termine) e naturalmente la motivazione.

Una buona motivazione non solo partecipa alla “velocità” del viaggio, ma anche alla sua qualità: efficienza sì, ma anche efficacia, insomma. Le tue performance (o quelle del gruppo) migliorano e rendono più entusiasmante e soddisfacente il tuo viaggio.

Quando siamo leader di noi stessi o di un gruppo, dobbiamo essere capaci di imprimere la giusta motivazione.
Per farlo esistono moltissimi modi: dalla più semplice leva “andare verso” o “scappare via”, per la quale cerchi di comprendere se ti motiva di più (se è più forte il cocktail emotivo) l’idea di raggiungere l’obiettivo o quello di fallire, fino a tecniche, semplicissime ed ormai famose in tutto il mondo (le usa anche Google) per la loro efficacia, economia e rapidità, come lo Yoga della Risata.
Di questo argomento, leadership e risata, si è occupato anche Daniel Goleman, padre dell’Intelligenza Emotiva e puoi trovare un esauriente articolo nel sito di Lara Lucaccioni, intitolato “Risata e Leaderhip”.

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Lara Lucaccioni, Ambasciatrice, Master Trainer e Teacher di Yoga della Risata

03. La giusta Visione: Immaginazione attiva o passiva?

Per concludere il nostro “giro in barca” sul tema, manca da dire una cosa circa il giusto modo di “avere” una Visione, che detto così sembra una cosa tipo “effetto Morgana”, un miraggio, una follia, e sotto sotto, lo è. Sarà perché la Visione è in parte un sogno, sarà perché ci sembra a volte così irraggiungibile, impossibile, folle, che anche Steve Jobs ci incoraggiò ad essere “foolish”?

E chi lo sa… di certo c’è che per “accedere” alla Visione ci sono due modi: attraverso l’immaginazione attiva o attraverso l’immaginazione passiva/ricettiva.

Quello che già in molti fanno è usare l’immaginazione in senso attivo: la usano cioè per creare la Visione, per riempirla di dettagli sensoriali, come insegnano Legge di AttrazionePNL: intanto immaginare la realtà come se fosse perfettamente realizzata, con tanto di suoni, parole, voci, sensazioni, odori, colori e tutto il resto.
Secondo i criteri sopra detti, per realizzare questa immagine, bisogna viverla il più spesso possibile, nella sua pienezza. Personalmente credo che crearsi una programmazione è ben più efficace.

Oppure c’è un altro modo di accedere alla Visione: l’immaginazione ricettiva, che tra l’altro è l’argomento di cui mi occupo nel mi sito personale www.matteoficara.it, particolar modo in questo articolo su Immaginazione, tra Filosofia e Poesia.

soffioneSe con la funzione attiva crei l’immagine che desideri, modificandola e nutrendola di dettagli, con la funzione ricettiva, invece, attendi: ti prepari, svuotando la mente dai desideri, lasciando spazio ad una comunicazione diversa, più profonda, che arriva diretta diretta dal cuore.
Perché se con l’immaginazione attiva crei quello che vuoi con la mente, con la funzione ricettiva ascolti che cosa vuole la tua Anima e così, la tua diverrà veramente “la Missione dell’Anima”, il giusto ruolo, il modo di essere che manifesta pienamente ciò che sei.

Usare l’immaginazione in senso ricettivo, quindi, è proprio collegarsi con la realtà del sogno, con quel linguaggio che l’Anima usa per comunicarci costantemente la sua realtà. Se devi iniziare un viaggio così importante, una Missione per realizzare un “piano divino”, una Visione globale, allora forse vale la pena tendere l’orecchio alla parte più meravigliosa di te…

Per farlo potresti anche usare Le Stanze dell’Immaginazione… scoprile nel sito ufficiale, oppure guarda il video qui:

Clicca qui per vedere il video incorporato.


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