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Lega ladrona, la Rete non perdona

Da Kobayashi @K0bayashi

Non che ci volesse un artista del fotoritocco per scovare il Photoshop disaster pubblicato oggi in bella evidenza sulla prima pagina del quotidiano leghista La Padania, ma Internet – si sa – premia anche solo la bravura nello scovare l’errore e la velocità di esecuzione nel produrre una documentazione a prova di smentita; ed è così, quindi, che oggi questo blog si arricchisce di una nuova puntata dell’inesistente categoria “Post che avrei voluto scrivere io” (sottotitolo: …e che invece ha scritto qualcun altro) grazie alla puntuale analisi de L’89, che smaschera e irride l’indegna strumentalizzazione politico-fotografica del prolungamento cartaceo ufficiale del Carroccio.

Lega ladrona, la Rete non perdona

Guardi la foto e qualcosa non ti quadra. A partire dalla prima bandiera a sinistra, per esempio. Due drappi rossi che sventolano, una sola asta. Ciò che fa da preludio a quella che potrebbe essere una foto contraffatta in piena regola, ma senza lo stile e le capacità del caso. Gruppo di bandiere centrali: un disastro. Tre, malgrado le due aste. Una, la prima, troppo simile a quella già analizzata – notare le pieghe nell’angolo – e probabilmente copiata e incollata per l’altro verso. Poi, il capolavoro: il “gruppo delle tre” sventola verso destra, a coprire il tronco di un albero che in realtà sarebbe in primo piano. Da girare la testa, a farci caso. “Maldestro” è ancora niente.

Poco sotto, su un camper, una banderuola. Appiccicata così com’è, rettangolare, sul retro di un veicolo in realtà parcheggiato di traverso. Zero senso della profondità, neppure un tentativo. E l’ultima, per censirle tutte, ricorda qualcosa, la prima che dovrebbe sovvenire: ma com’è che le bandiere vanno in due direzioni diverse? Incantesimo di druidi celti? Folata di vento biforcuta?


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