È impensabile accettare l’idea che quanto sia venuto in Norvegia nei giorni scorsi possa essere a difesa della cultura europea.
Allo stesso modo è insostenibile dover sopportare le affermazioni di esponenti della politica italiana che avallano piani criminali. Quanto avvenuto in Norvegia e’ frutto delle azioni gruppi xenofobi razzisti e criminali, per ora minoritari, ma vallati dalla politica.
Non si tratta di follia individuale o del singolo. Si tratta di piani organizzati e di disegni politici che devono essere combattuti e avversati dalla società civile. La vera sfida non sarà trovare il mostro e arrestarlo, dandogli una giusta condanna. Seppur atto dovuto. Quanto piuttosto evitare l’affermazione di minoranze politiche, che prospettano disegni della nuova Europa, basati sulla conflittualità e sullo scontro sociale e culturale. Al contrario, bisognerebbe basare la nuova politica europea sull’affermazione del dialogo interculturale, come strumento necessario per l’affermazione di quei valori di uguaglianza e di fraternità, che sono assoluti e che non possono essere ne relativizzati ne utilizzati per affermare una identità culturale. Le dichiarazioni di Borghezio sono, per la politica, criminali tanto quanto le azioni di Breivik.