Lega Pro: festeggiano Pro Vercelli e Frosinone. Infranti i sogni di Lecce (per la seconda volta consecutiva in finale playoff) e Sud Tirol

Creato il 09 giugno 2014 da Giannig77

Si sono infranti sul più bello i sogni promozione di Lecce e Alto Adige, che sono usciti sconfitte nell’impegno decisivo dei playoff rispettivamente contro Frosinone e Pro Vercelli. Onore ai vincitori, niente da eccepire sulla loro affermazione. I laziali per gran parte del torneo hanno messo in mostra grandi doti, tecniche ma anche agonistiche e uno spirito di gruppo imperniato anche su molti giocatori fatti in casa, protagonisti negli ultimi anni di exploit veri a livello giovanile, con vittorie nel campionato Beretti. Tecnico dei giovani frusinati era proprio Stellone, ex punta di valore, che centrando una storica promozione in serie B, è entrato di diritto tra i grandi del club. Ne ha fatto le spese il più titolato Lecce, che per il secondo anno consecutivo (dopo lo stesso epilogo patito contro il Carpi), deve cedere l’onore delle armi a una matricola. La squadra di patron Tesoro, capitanata in campo dall’enfant du pays, Fabrizio Miccoli, giunto nel suo Salento dopo il brusco allontanamento – più o meno volontario dal mondo del calcio ad alti livelli – seguito alle sue infauste dichiarazioni contro Falcone, nonostante un indubbio tasso qualitativo della sua rosa, non è riuscita a imporre blasone, esperienza e ambizione sui rivali. Nel girone A, ammetto di aver seguito con particolare trepidazione gli esiti di questi playoff, non nascondendo la mia simpatia per i biancorossi altoatesini. La Pro Vercelli però non ha rubato proprio nulla, anzi, ha mantenuto inalterato il gap già evidenziato in campionato non solo con il Sud Tirol, ma pure con le altre compagini, se è vero che la promozione diretta in serie B è sfumata proprio sul filo di lana, anche se a mio avviso era stata più che altro l’Entella a rischiare di buttare una promozione che sembrava quasi acquisita con grande anticipo.

La Pro torna in B dopo soli due campionati, con un parco giocatori rinnovato ma composto anche da alcune pedine già presenti nella trionfale cavalcata precedente. Vedremo se la permanenza in categoria sarà obiettivo fattibile: gli ingredienti ci sono tutti per stabilizzarsi nel calcio che conta e per far sì che non si tratti di una felice parentesi, di un episodio isolato come accaduto un paio di stagioni fa. Dell’Alto Adige rimarrà comunque impresso nella memoria il formidabile cammino percorso nel girone di ritorno e più in generale un convinto pensiero che si rafforza di anno in anno, al pari di una crescita tecnica e societaria sotto gli occhi di tutti. La squadra altoatesina, con sede a Bressanone, ma emanazione di tutta un’area fino a pochi anni fa incontaminata (anche) a livello calcistico, e non solo naturalistico, è ormai una solida realtà, credibile a questi livelli, e pare che dopo aver raggiunto i playoff, consolidarsi in Lega Pro e, anzi, tentare il grande salto, con ulteriore salto di qualità, possa diventare obiettivo concreto. Quest’anno la rosa allestita per mister Rastelli era di grande qualità, composta com’era in un giusto mix tra “vecchi” (il capitano Hannes Fink, bolzanino doc e Alex Pederzoli, l’ex talento di casa Juve, tornato dopo l’oblio del calcio scommesse es subito leader riconosciuto in mezzo al campo), giocatori “di categoria” (Tagliani, Turchetta, Martin, Bassoli, Iacoponi) e giovani emergenti di sicuro avvenire (da Minesso, grande innesto di gennaio, all’ex palermitano Vassallo, dal difensore Cappelletti al bomber Corazza, una delle rivelazioni dell’intero campionato). Ciò non è bastato per sovvertire i pronostici, che vedevano partire avvantaggiata nel doppio confronto la corazzata Pro Vercelli, ma ha dato il là a un futuro ancora più radioso per la squadra di Bolzano.


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