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LegaDue, Federico Loschi in esclusiva su Basketcaffe.com: “Stagione a Brescia un sogno!”

Creato il 08 giugno 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Questa sera inizia la serie di finale promozione di LegaDue. All’appuntamento per la Serie A sono arrivate la Giorgio Tesi Group Pistoia, giunta prima in regular season a pari punti con Barcellona Pozzo di Gotto, e la sorpresa Centrale del Latte Brescia, capace di una stagione oltre le aspettative grazie ad un gruppo fantastico. Uomo in più dei lombardi è stato Federico Loschi, guardia/ala uscita dalle giovanili della Benetton, da buon trevigiano e figlio d’arte qual è (sia la mamma che il papà giocavano). Il tiratore classe ’90, alla prima stagione in LegaDue, ha contribuito con 6 punti di media in 17 minuti, tirando con il 53% da due, il 37% da tre e l’86% ai liberi, diventando fin da subito un idolo della curva per il suo atteggiamento sempre positivo in campo e fuori.
In questi playoff Fede sta mantenendo la aspettative risultando decisivo nei quarti di finale contro Forlì (14 punti in 15 minuti in gara-2), e facendosi sempre trovare pronto sugli scarichi, la specialità della casa (9/15 dalla lunga distanza in post season). Chi meglio di lui per introdurci a queste finali? Lo abbiamo così intervistato in esclusiva, occasione in più per dimostrare tutta la sua disponibilità e simpatia.

Prima stagione in Legadue e subito una finale! Che sensazioni provi a poche ore da gara-1?

Sicuramente un’emozione fantastica, non solo per quello che riguarda il campo ma anche per tutta l’atmosfera che c’è attorno: in casa non vendono nemmeno più i biglietti il giorno della partita, in trasferta l’ultima ci hanno seguito in 500! E’ davvero stupendo e realizzarlo al mio primo anno di serie A è un sogno…

In questi playoff sono cadute squadre importanti come Casale Monferrato e Barcellona Pozzo di Gotto; ad inizio stagione non eravate tra i favoriti ma questo gruppo sembra avere qualcosa di speciale: qual è il vostro segreto?

Trento eliminando Barcellona ci ha fatto davvero un bel regalo. Scafati, Veroli, Casale erano sicuramente squadre migliori ma noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci tra ragazzi davvero super! Una squadra di matti che ha sempre creduto di poter arrivare fino in fondo: per un giovane come me avere i senior o ancor di più gli americani che credono in te è fondamentale.”

La presenza in finale di Pistoia invece era annunciata: i toscani sono squadra esperta e di talento, arrivata prima a pari merito in regular season: cosa ci puoi dire di loro?

Pistoia è una gran squadra ma soprattutto molto lunga. Esterni concreti come Hicks e Graves, giovani di talento come Rullo e Saccaggi, fusi con lunghi di grande esperienza come Fajardo, Galanda e Toppo: sarà una gran sfida. Noi non abbiamo nulla da perdere, la pressione è su di loro.”

Alla Giorgio Tesi Group gioca anche Roberto Rullo, tuo ex compagno ai tempi di Treviso, sarà una bella sfida…

Sono contento di ritrovare Robi, è un ragazzo di enorme talento che non è mai riuscito a sfondare. Quest’anno era partito addirittura senza squadra e ora si trova in finale in Legadue!!!

A proposito di Treviso, la tua città: avrai certamente seguito le vicende di Treviso Basket, la nuova società che ha preso il posto della Benetton nella Marca; che idea ti sei fatto?

L’anno scorso quando la Benetton ha chiuso non ci volevo credere. Ora sinceramente ho seguito molto poco, ho parlato qualche volta con Claudio Coldebella quando è venuto a vedermi a Brescia, ho sentito i ragazzi e una volta sono anche andato a vedere metà partita con la mia ragazza per rivedere Soragna: ho trovato un ambiente incredibile per una partita di Promozione. Mi auguro possano ritornare nel basket ad alto livello, lo meritano o meglio lo meritiamo…

Parliamo di te: Sei arrivato a Brescia dalla DNA ma subito hai saputo ritagliarti uno spazio importante, come valuti la tua stagione da rookie?

Dopo tre anni in DNA ho pensato fosse arrivato il momento di una sfida con me stesso: ho sentito la fiducia di un coach che credeva in me anche al piano superiore, ho visto la possibilità di ritagliarmi uno spazio e ci ho provato. Ora mi ritrovo a giocare 15-20 minuti a partita nei playoff e giocarmi pure la finale per andare in A1. Comunque vada a finire la stagione, dal punto di vista personale sarà stata un’enorme soddisfazione.”

In questo momento della stagione è sciocco fare domande sul futuro, ma dove ti piacerebbe essere tra qualche anno?

A Brescia hanno creduto in me, mi hanno dato fiducia, i tifosi e la gente ormai mi trattano come un figlio. Non so dove sarò tra qualche anno, so solo che vorrei avere le possibilità di emergere che ho avuto qua. Il posto dove vai a giocare alla fine conta tantissimo per un atleta, se hai attorno tranquillità e serenità è più facile rendere al 100%.”


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