Circa 800.000 marocchini vivono sulla coltivazione della cannabis, con vendite che si avvicinano ai 10 miliardi di dollari per anno, il 10% del PIL nazionale. Queste coltivazioni potrebbero essere una alternativa seria per risistemare i conti economici del paese, secondo alcuni responsabili politici citati dal quotidiano britannico The Independent. La commercializzazione della cannabis a fini industriali aiuterebbe il Marocco a saldare il suo deficit economico che si attesta a 197 miliardi di dh nel 2012, frenando di fatto le tensioni delle popolazioni che vivono nella regione del Rif, scrive ancora The Indipendent. Un progetto di legge sulla legalizzazione della coltivazione di cannabis in Marocco sarà ratificato in meno di tre anni, promettono i dirigenti del Partito Autenticità e Modernità (PAM), chiedendo l’apertura di una tavolo nazionale sulla coltivazione della cannabis nel reame. Il PAM insiste sulla commercializzazione delle virtù terapeutiche della cannabis, sviluppando nel paese una industria farmaceutica che attirerebbe gli investimenti stranieri. L’Istiqal, altro partito liberista vicino al re Mohammed VI, citato sempre da The Indipendent, segnala che interi villaggi del Rif sono spopolati e senza uomini in quanto oltre 300.000 rifani sono in questo momento perseguiti dalla legge per aver coltivato la cannabis. Adil Benhamza, porta-parola del partito dell’Istiqal ricorda che “noi coltiviamo orzo e uva e li trasformiamo in birra e vino, dunque quale è il problema?”. Chakib El Khayari, militante rifano, membro del collettivo marocchino per l’uso medico e industriale del kif, contattato da Bladi.net, ha dichiarato che sono stati presi importanti contatti con degli organizzatori internazionali per poter avere in Marocco il 2° Forum mondiale dei produttori di coltivazioni dichiarate illecite, la cui prima edizione si svolse a Barcellona. Una giornata di studi sul progetto della legalizzazione della coltivazione di cannabis sarà organizzato in Parlamento nel mese di settembre, seguito da una riunione ufficiale tra il collettivo marocchino per l’uso medico e industriale del kif e il Partito Giustizia e Sviluppo (PJD), islamici al governo sotto la guida di Benkirane. Secondo l’organo internazionale di controllo sugli stupefacenti, il Marocco è il primo esportatore mondiale di hascich.
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