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Legalizziamo la Criminalità

Creato il 01 novembre 2013 da Angelozinna

Legalizziamo la CriminalitàL’articolo che segue è uscito sul quotidiano Times Of India Mercoledì 16 Ottobre, nella rubrica Second Opinion, a cura di Jug Suraiya. Interpretando in modo ironico quale potrebbe essere il più o meno probabile futuro di un paese al cui potere sta un governo corrotto, il giornalista è finito per descrivere una situazione che forse non riguarda soltanto l’India. Suonando familiare ho deciso quindi di tradurre e ripubblicare l’articolo. Vi ricorda qualcosa?

 

Sta la politica indiana creando un Parlamento di farabutti? Secondo un rapporto del TOI, il numero di persone con alle spalle accuse riguardanti seri crimini penali è, in proporzione, tra le 20 e le 200 volte più alto in Parlamento che nel resto della popolazione.

Cos’è che rende la politica indiana una così buona conduttrice di attività criminale? È che sono solo coloro inclini alla criminalità ad essere attratti dalla carriera politica? Oppure il sistema è ormai talmente immerso nell’illegalità che anche le persone perbene finiscono per diventare corrotte?

Qualsiasi sia la ragione, il Parlamento indiano sembra sempre di più somigliare ad un capitolo di Mafia Inc. Coloro che hanno supportato la proposta di ribaltare la legge della Corte Suprema secondo la quale tutti i politicanti con condanne superiori ai due anni di detenzione dovrebbero abbandonare il loro seggio in Parlamento hanno capito tutto. Se una legge del genere veramente entrasse in vigore e tutti i parlamentari con condanne del genere finissero quindi per perdere la loro poltrona, il Parlamento si troverebbe così depopolato da doversi confrontare con il Paese per una deficienza di democrazia.

Proseguendo questa linea di pensiero, si potrebbe giungere alla conclusione che per salvaguardare la nostra, sempre più criminalizzata, democrazia, invece di mandare a casa i politici condannati, importanti misure andrebbero prese per far sì che questi rimangano dove sono, per evitare ogni rischio. Per far ciò sarebbe appunto necessario oltrepassare il potere della Corte Suprema tramite un emendamento costituzionale richiedente il voto di due terzi del Parlamento. In questo modo ogni partito potrebbe candidare personaggi di ogni tipo e fare in modo che questi vengano eletti. Se la popolazione decidesse di non votare i criminale si sarebbe costretti a ripetere le elezioni, fino a quando, eventualmente, qualcuno raggiungerà il potere.

Prima o poi si raggiungerà così un Parlamento composto esclusivamente da criminali. Un Parlamento del genere si potrebbe così occupare finalmente di risolvere il problema della criminalizzazione della politica. Farebbe ciò utilizzando il suo supremo potere legislativo non per decriminalizzare la politica, un compito impossibile date le circostanze, ma per decriminalizzare il crimine stesso.

Se il crimine, in tutte le sue varietà, venisse legitimmizzato dal Parlamento in carica, non solo tutta la politica, ma tutto il Paese, verebbe, istantaneamente, reso in modo automatico e al 100% libero dalla crimminalità. Grazie a questo singolare ed innovativo Parlamento, L’India diventerebbe il primo stato al mondo a raggiungere questo primato. Proseguendo con questo ragionamento premi ed onori verrebbero così consegnati a ladri e truffatori che hanno dimostrato maggiore ingegno ognuno nel proprio settore, fino al punto in cui gli onesti saranno coloro che verrano puniti per il loro comportamento anti-sistema.

L’illegalità sarebbe così all’ordine del giorno e la disonestà diverrebbe di conseguenza non una direzione politica, ma l’unica strada a disposizione. Un Parlamento di politici mafiosi si assicurerebbe di far scorrere perfettamente questo sistema. Criminali Uniti d’India non avete niente da perdere, se non i vostri crimini.


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