Legambiente: “Contro rischio prescrizione per i disastri ambientali, approvazione veloce del Ddl sui reati”

Creato il 23 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Dopo la sentenza Eternit, Legambiente consiglia Renzi. Che l’amianto fosse pericoloso il tribunale di Torino lo sottolineava già nel 1906. E’ quanto si legge nel testo di una sentenza pronunciata “in nome di sua Maestà Vittorio Emanuele III” al termine di una causa civile. La causa fu promossa dalla società inglese British Asbestos Company Limited contro un giornale piemontese, “Il Progresso del Canavese e delle Valli Stura”. Nodo del contendere era un articolo che parlava dei problemi di una fabbrica amiantifera di Nole (Torino). I giudici respinsero le richieste della società certificando che la lavorazione era dannosa per la salute.

(torredellestelle.blog.tiscali.it)

Legambiente: introduzione dei delitti ambientali nel codice penale per migliorare la situazione. “Ha fatto bene il Premier Renzi ad indignarsi per la sentenza Eternit – spiega il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -. Per modificare concretamente questa situazione allora, è bene chiarire che non si tratta solo di un problema di tempi di prescrizione, ma occorre che venga approvato il disegno di legge sull’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale. Chiediamo quindi al Premier di impegnarsi in prima persona e con i ministri dell’Ambiente Galletti e della Giustizia Orlando a cooperare con il Senato per arrivare entro l’anno al via libera in Commissione a Palazzo Madama e per i primi giorni del 2015 all’approvazione in Aula”.

La parole, sulla sentenza Eternit, del presidente di Legambiente dopo le dichiarazioni del Premier Matteo Renzi. “Nella vicenda Eternit, il vero incubo sta nella mancanza nel nostro ordinamento di una fattispecie di reato ad hoc e non solo nei tempi della giustizia. Il rischio è che tanti altri casi di disastro ambientale finiscano allo stesso modo per la mancanza di norme penali adeguate. Per questo – conclude il presidente di Legambiente – oggi abbiamo scritto a tutti i membri delle Commissioni Ambiente e Giustizia del Senato per chiedere loro di fare accelerare l’esame del provvedimento e di impegnarsi esplicitamente ad approvarlo senza stravolgimenti pericolosi rispetto a quello licenziato alla Camera il 26 febbraio scorso. Daremo conto agli italiani delle loro  risposte e delle eventuali non risposte e chiederemo a tutti i cittadini di sostenerci in questa battaglia di civiltà”.


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